mercoledì 9 maggio 2018

Il piccolo negozio della felicità hygge

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione de "Il piccolo negozio della felicità hygge", scritto da Rosie Black ed edito da Newton Compton.

Avevo iniziato a leggere questo libro un paio di mesi fa, poi l'avevo abbandonato per lasciare spazio ad alcuni romanzi che mi erano arrivati tutti insieme dalla biblioteca: la scorsa settimana però sono riuscita a riprenderlo e a portarlo finalmente a termine. In questo lasso di tempo non avevo sentito molto la curiosità di proseguire con la lettura (avevo letto poco più di un centinaio di pagine), una volta ripreso, però, mi sono accorta che la storia aveva iniziato a "prendere quota", perciò ho letto il libro con vivo interesse e, nel complesso, l'ho trovato una bella lettura.

Protagonista è Clara, una ragazza danese che, per un motivo sconosciuto, un giorno si ritrova in una piccola cittadina inglese nella quale un'eccentrica donna, Louisa, le affida la gestione del suo negozio di giocattoli, oltre all'appartamento posto al piano superiore: questo dopo aver deciso di intraprendere una lunga vacanza in Spagna. 

Gli affari del negozio purtroppo non stanno andando bene, ma Clara, grazie alla sua passione, riuscirà a rivitalizzare l'attività, suscitando un entusiasiasmo via via crescente da parte degli abitanti del paese, soprattutto dei bambini. 

Nel corso dei capitoli il lettore imparerà a conoscere meglio la protagonista, apprezzandone la sua semplicità e il suo amore per lo "stile hygge", tipico della Danimarca e, in base al quale, alla frenesia della città si preferisce la calma e i lenti ritmi della vita in campagna e nei piccoli paesi; alla luce al neon le candele; e alla doccia lunghi bagni rilassanti. Clara inoltre è amante della vita casalinga e adora circondarsi di affetti veri e sinceri. 

Joe, invece, il figlio di Louisa, è totalmente l'opposto: è un uomo in carriera, sempre incollato al cellulare e perennemente di fretta, perciò in un primo momento i due non andranno molto d'accordo. Joe inoltre è convinto che Clara si sia offerta di dirigere il negozio solo per tornaconto personale e teme che possa raggirare l'ingenua madre. Clara d'altro canto è ben determinata a fargli capire che si sbaglia e, in tutti i modi, cercherà di fargli apprezzare lo stile "hygge".

Come potrete ben capire, la storia è abbastanza semplice e lineare, non è difficile ipotizzare come si svolgeranno gli eventi, comunque penso che la sua originalità non stia nella storia d'amore, ma nell'aver affrontato il tema dei differenti stili di vita, facendo conoscere a un grande pubblico l'ideologia "hygge", che personalmente ho apprezzato molto, anche se la ritengo adatta soprattutto durante il periodo invernale o nei paesi in cui fa molto freddo... come in Danimarca, appunto! 

Un altro aspetto che ho apprezzato è stato il romanticismo della storia, che mi ha ricordato i tempi antecedenti alla pubblicazione delle "Cinquanta sfumature": niente contro le scene di sesso, ma se queste sono descritte in modo volgare o da rasentare il ridicolo, allora ben venga l'amore più platonico! Nota di merito anche all'evoluzione dei personaggi principali, soprattutto per quanto riguarda Joe, che ho trovato progressiva e non forzata; lo stesso vale per Clara che, a poco a poco, abbasserà le sue difese e comincerà a fidarsi di chi le sta intorno.

Per quanto riguarda lo stile, all'inizio l'ho trovato un po' troppo lento, poi però quando la storia è entrata nel vivo, sono riuscita a leggere i capitoli con maggior scioltezza. Carine le sfumature ironiche con la presenza del pappagallo di Louisa, Lady Caca, grazie al quale l'autrice ha creato dei siparietti divertenti. 

Una storia consigliata a chi abbia voglia di un racconto leggero, che non parli solo d'amore, ma anche di differenti stili di vita e di cambiamenti interiori.

P.S. Con questo romanzo completo il settimo dei dodici obiettivi della reading challenge a cui partecipo (del blog "Voglio essere sommersa dai libri"):UN LIBRO CHE HAI INIZIATO E NON AVEVI FINITO

martedì 8 maggio 2018

In lettura... #19

Cari lettori, eccoci arrivati al post in cui vi informo delle mie letture correnti. Dopo aver terminato "Il piccolo negozio della felicità higgye" ho deciso di iniziare a leggere un romanzo di un'autrice che mi ispira davvero molto, della quale non ho ancora letto nulla: Lucinda Riley.

Ho letto pochissime pagine di questo romanzo autoconclusivo, ma mi hanno già invogliato a proseguire con la lettura. Protagonista è una donna sulla trentina, che ritorna nel suo paese natale in Irlanda: lì, nota una misteriosa bambina vicino a una scogliera, bambina sulla quale aleggia una storia particolare, che però la madre della protagonista è restia a parlarne... come mai? 
Per saperlo non mi resta proseguire con la lettura!









Avete letto questo romanzo? Quali sono le letture della vostra settimana?

lunedì 7 maggio 2018

La lanterna dell'amicizia- Un messaggio misterioso

Cari lettori, oggi prosegue la pubblicazione della mia breve storia per bambini: ogni lunedì pubblicherò un capitolo e oggi è la volta del secondo, dal titolo "Un messaggio misterioso". Amina, dopo aver trascorso delle giornate molto noiose, finalmente capisce che il destino ha in serbo per lei una sorpresa molto particolare, nascosta dietro al cespuglio del suo condominio... Buona lettura! 

 

Purtroppo le previsioni di Amina si rivelarono fondate: erano quasi passate due settimane dalla fine della scuola e non si era mai annoiata così tanto in vita sua. Trascorreva quasi tutte le sue giornate in casa, con Martina che occupava le ore che avrebbe dovuto trascorrere giocando con lei o chattando con il fidanzato o guardando alla televisione programmi noiosissimi in cui la gente urlava e litigava fra loro. 


  Per cercare di far passare il tempo aveva iniziato a disegnare, ma quando i pennarelli si erano del tutto scaricati aveva scelto di ascoltare un po’ di musica. Non aveva il coraggio di chiederne di nuovi ai suoi genitori, perché sapeva che facevano molta fatica a mettere da parte i soldi per mangiare, pagare l’affitto della casa e la sua babysitter. Peccato che quel giorno Martina avesse deciso di portarsi da casa dei libri da studiare e perciò, dopo appena un minuto, le aveva intimato di spegnere la radio e di mettersi zitta e tranquilla da qualche parte. Così alla bambina non era rimasto altro da fare che guardar fuori dalla finestra in silenzio. Purtroppo però non capitava mai niente di interessante da osservare: abitava al secondo piano di un condominio della periferia nord di Milano e purtroppo la sua visuale era occupata soprattutto dalla grandezza dei palazzi che sorgevano attorno al suo, e che si innalzavano verso il cielo come montagne tutte colorate di grigio.

La sera precedente, però, qualcosa aveva scosso la solita monotonia: si era infatti tenuta una grande festa di quartiere, in onore del solstizio d’estate, e Amina aveva passato quasi tutta la serata a guardare le persone che passeggiavano felici per i marciapiedi e ad ascoltare la musica festosa le cui note venivano trasportate dal vento, a volte con forte intensità, a volte in modo più lieve. 


  Avrebbe tanto voluto partecipare anche lei, ballare al ritmo di quelle note; ridere assieme a quei ragazzini che non conosceva; assaggiare quei dolcetti che venivano venduti in una bancarella allestita per l’occasione proprio nel bel mezzo della strada, in quel momento chiusa al traffico delle automobili. I suoi genitori però non le avevano concesso il permesso di uscire da sola e loro erano tornati dal lavoro che era quasi mezzanotte, ed erano troppo stanchi per uscire a festeggiare insieme a lei. L’arrivo della sua famiglia aveva sollevato la babysitter, che li stava aspettando proprio per correre alla festa con il suo fidanzato, dopo essersi rifiutata di accompagnare prima la bambina perché doveva studiare: Amina provò a chiederle se poteva unirsi a loro, ma la ragazza le aveva risposto che era troppo piccola per uscire a quell’ora. Una scusa che voleva nascondere il suo desiderio di poter stare da sola con il suo ragazzo senza averla tra i piedi.


  E così alla bambina non era rimasto altro da fare che continuare a guardare lo svolgersi della festa dalla finestra della cucina, incurante dei richiami della madre che la voleva a letto: quando ormai, stanca e sconsolata, stava per voltarsi per andare a dormire, aveva visto nel cielo tanti puntini colorati, che l’avevano lasciata senza fiato. Dopo qualche istante di stupore si era accorta che, in verità, non erano puntini veri e propri: socchiudendo gli occhi la bambina si era resa conto che sembravano dei piccoli palloncini volanti con una luce brillante al loro interno; Amina li aveva guardati affascinata volare nel cielo, desiderando essere come loro, libera di andare dove voleva senza chiedere il permesso a nessuno; libera di potersi divertire esplorando il mondo circostante e di potersi fare nuovi amici. Quando ormai il puntino più grande era diventato minuscolo, quasi invisibile agli occhi, aveva prima chiuso definitivamente le finestre e poi abbassato la tapparella, infine raggiunto la stretta camera dei genitori, dove in un cantuccio l’aspettava il suo letto.



  Il mattino seguente tutto era tornato alla normalità e l’unico evento diverso dal solito era rappresentato da alcuni signori che stavano velocemente pulendo le strade e i marciapiedi dai residui della festa precedente. Cercando di soffocare uno sbadiglio, Amina stava quasi per voltarsi dalla finestra e chiedere a Martina di poter giocare con lei (magari quando aveva finito di studiare) quando uno strano oggetto attirò la sua attenzione, obbligandola a voltarsi nuovamente verso la finestra.

Nel cortile del condominio, infatti, giaceva, seminascosta da un cespuglio, una strana macchia bianca, tutta arrotolata su se stessa. Con la scusa di scendere da basso per poter recuperare una palla, che Amina aveva volontariamente fatto cadere dalla finestra, la bambina riuscì a raggiungere quella strana cosa e, avvicinandosi piano piano,  provò a toccarla con un rametto, quasi impaurita che potesse in qualche modo prendere vita e magari farle del male. Ma dopo averla mossa Amina capì che non si trattava di nulla di strano, se non che il residuo di uno di quegli strani palloncini che volavano nel cielo, e che ora giaceva sgonfio e ripiegato su se stesso, privo dell’energia della sera precedente. Chissà perché: forse dopo un po’ aveva perso quota ed era atterrato proprio nel suo giardino. Ma la cosa che più incuriosì la bambina fu la presenza di una busta attaccata a quella stoffa. 


  Sempre più sorpresa Amina la strappò, la prese in mano, rendendosi conto immediatamente che conteneva qualcosa, se la ficcò in tasca e corse di nuovo in casa con il pallone, timorosa che Martina potesse affacciarsi da un momento all’altro dalla finestra per chiederle il motivo di tanta lentezza.


  Quando poi, alla sera, la bambina riuscì a trovare un momento di tranquillità (la mamma stava cucinando, mentre il papà guardava la televisione), tirò fuori incuriosita la busta, la osservò per qualche istante, come se avesse paura di quello che avrebbe potuto scoprire al suo interno, e infine decise di aprirla. Dentro trovò un’altra busta e, pensando che fosse uno scherzo, l’aprì con la consapevolezza di non trovarvi nulla. E invece, dalla seconda busta, sbucò fuori un foglietto ripiegato su se stesso che, quando fu aperto, rivelò la seguente scritta: “Vorrei un’amica… e tu?” seguita da un indirizzo.

sabato 5 maggio 2018

Le bugie hanno le gambe di Chiara

Cari lettori, chi mi segue già da un po' sa che non leggo molti ebook, data la mancanza di un e-reader. Però, ogni tanto, mi piace leggere qualche romanzo con il lettore kindle da pc e, recentemente, ho concluso questa breve storia d'amore, che si è rivelata una piacevole lettura.

L'ebook è stato scritto da Flora Gallert, della quale ho letto in passato altri romanzi, trovandoli adatti per chi abbia voglia di leggere una storia leggera, scorrevole e portatrice di buoni sentimenti, e vi dico subito che anche questo romanzo non fa eccezione.

Protagonista è Chiara, una fashion blogger viziata e superficiale, che passa la maggior parte del suo tempo sui social. La ragazza, però, dietro quest'aspetto nasconde il più grande dramma della sua vita: la perdita della madre.

Dopo l'ennesima lite con il padre imprenditore, che non approva il suo comportamento, la ragazza decide di fargli cambiare idea diventando promotrice di un nuovo progetto: costruire un nuovo centro commerciale nel minuscolo paesino francese dal quale proveniva sua madre e nel quale da piccola era solita passare le vacanze.

Tornando in quel paesino la ragazza conoscerà Antoine, un giovane che sta soffrendo per la fine di una lunga relazione e che ha ancora il cuore a pezzi. Antoine è totalmente diverso da Chiara: non ama i social e ha una grande predilezione per la vita all'aria aperta e la natura; per questo motivo è deciso a osteggiare a tutti i costi la costruzione  del nuovo centro commerciale, che oltretutto prenderà il posto della sua amata pineta, anche a costo di organizzare una vera e propria campagna di protesta.

Consapevole dei sentimenti del ragazzo, Chiara si fingerà un'altra persona, tratteggiando attorno a sè una personalità opposta alla sua, ma la verità prima o poi è destinata a venire a galla, così come i sentimenti che i due ragazzi cominceranno a provare l'uno per l'altro...

Cosa succederà quando Antoine scoprirà la verità? Riuscirà ad amarla ancora?

Come già accennato all'inizio del post, la lettura è stata molto piacevole: ho apprezzato molto l'evoluzione del personaggio di Chiara e il tenero amore che la lega ad Antoine. La trama è semplice, così come lo stile dell'autrice, ma le tematiche affrontate come il binomio essere/apparire; città/campagna; valori fittizi/valori reali, la rendono portatrice di spunti di riflessione.

Una lettura consigliata a chi abbia voglia di una lettura d'evasione non troppo lunga, ma non per questo superficiale.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

 

giovedì 3 maggio 2018

L'ultimo caffè della sera

Cari lettori, questa settimana vi voglio segnalare il nuovo romanzo di Diego Galdino, seguito de "Il primo caffè del mattino", un romanzo che mi era piaciuto davvero molto, tanto che sono assai curiosa di leggere questo seguito. E voi, conoscete i due romanzi? Li avete letti?

TRAMA (da amazon)

"Il primo caffè del mattino" si conclude con una domanda a cui nessuno risponde. Una dichiarazione d'amore bellissima, che purtroppo non è bastata al povero Massimo, proprietario di un piccolo bar nel cuore di Trastevere, per convincere la ragazza francese di cui si è innamorato a restare a Roma con lui. Sono passati due anni da allora e nella vita di Massimo sono cambiate molte cose, così come nel bar Tiberi, dove però, tra addii e nuovi arrivi, l'atmosfera è rimasta quella di sempre, allegra e impertinente. Poi, un giorno, come in un déjà vu, al bar piomba un'incantevole ragazza dai grandi occhi blu. Si chiama Mina, viene da Verona e lavora in un noto negozio del centro. Tutto questo, però, Massimo ancora non lo sa, sa solo che la giovane è alla ricerca del famoso bar dove si prepara il caffè alla Nutella più buono del mondo. E a lui non resta che arrossire e annuire. Sarà il primo di tanti caffè. E, tra una romantica passeggiata romana e l'altra, l'amicizia tra i due si trasformerà presto in qualcosa di più. Ma, proprio quando le cose iniziano a funzionare, il passato torna a bussare, prepotente, alla porta. Per Massimo si prevedono giorni difficili. E dovrà fare una scelta. Una scelta di cuore, perché lui ne ha soltanto uno da donare.

mercoledì 2 maggio 2018

La fioraia del Giambellino

Cari lettori, oggi vi recensirò "La fioraia del Giambellino", scritto da Rosa Teruzzi ed edito da Sonzogno.

Trattasi del secondo libro dedicato a Iole, Libera e Vittoria, rispettivamente nonna, figlia e nipote, tre personaggi molto diversi, che si ritroveranno al centro di più misteri. Primo fra tutti l'omicidio di Saverio, marito di Libera e padre di Vittoria, le cui indagini procederanno senza trovare ancora una risposta, ma generando nuovi dubbi, i quali potrebbero portare a verità sconvolgenti, che forse verranno svelate nel prossimo romanzo... chissà!

Inoltre, in questo nuovo episodio, il lettore conoscerà Manuela, una giovane promessa sposa che, dopo aver letto un articolo su Libera e il suo decisivo apporto alla risoluzione del caso de "La sposa scomparsa", deciderà di contattare la donna, e non solo per farsi confezionare il bouquet del suo matrimonio: la ragazza, infatti, chiederà a Libera di aiutarla a scoprire l'identità del suo vero padre, dato che la madre si rifiuta di dirglierlo.

Così Libera si ritroverà di nuovo al centro di un mistero, aiutata dall'esilarante madre e dissuasa dalla figlia, che a un certo punto lascerà la loro casa e susciterà per questo non poche preoccupazioni. Ma a complicare la vita di Libera ci pensano anche Gabriele, capo di Vittoria, e il suo nuovo amico, conosciuto nel precedente romanzo. Entrambi sembrano provare qualcosa per lei, ma Libera non sa decidersi, e non è detto che Gabriele sia disposto ad aspettarla per sempre...

Con uno stile semplice e scorrevole, il lettore si ritroverà catapultato nella vita di queste tre donne, in un romanzo che, come il precedente, ha i contorni del giallo, ma anche del romanzo umoristico e, in parte, di quello d'amore. Le ambientazioni lombarde sono ben caratterizzate e le indagini ben costruite, accattivanti e originali. Non mi resta, quindi che consigliarvi anche la lettura di questo secondo romanzo, con la curiosità di scoprire cosa succederà alle tre donne nel terzo episodio della serie!
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

martedì 1 maggio 2018

In lettura... #18

Cari lettori, buon primo maggio! Oggi, come ogni martedì, ecco qualche informazione sulle mie letture:

Stamattina ho terminato la lettura di questo romanzo, il secondo della serie scritta da Rosa Teruzzi. Il mistero di questo nuovo libro è incentrato su una cliente di Libera, Manuela, che vuole conoscere l'identità del suo vero padre, e per questo si rivolge proprio alla nostra protagonista fioraia, dopo aver saputo del suo inaspettato talento nell'investigazione, grazie a un articolo di giornale. Nella storia prosegue anche il mistero sulla misteriosa morte del marito di Libera, che avrà qualche sviluppo, ma continuerà anche nel prossimo libro. Una bella lettura di cui vi parlerò più ampiamente nella recensione che pubblicherò domani.



Oggi pomeriggio riprenderò invece a leggere questo romanzo, che avevo acquistato tempo fa e abbandonato dopo aver ritirato moltissimi libri dalla biblioteca che, prenotati in tempi diversi, erano poi arrivati tutti insieme con delle scadenze ravvicinate! La storia, come avevo accennato in qualche post precedente, parla di una ragazza che si trasferisce in un paesino inglese e che ottiene, per un certo tempo, la gestione di un negozio di giocattoli, suscitando per questo la diffidenza del figlio della proprietaria, il quale la giudica un'approfittatrice, nonostante la ragazza non abbia chiesto nulla in cambio. Vedremo come si evolverà la storia, che si preannuncia un tranquillo romanzo d'amore...


E questo è tutto: e voi, con quale libro passerete questo primo maggio?
Al prossimo post!