lunedì 22 dicembre 2025

Le piccole libertà

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Lorenza Gentile "Le piccole libertà", edito da Feltrinelli.

La storia ruota attorno a Oliva, una trentenne che abita in provincia di Milano. La sua vita sembra percorrere binari prestabiliti: un lavoro nel settore del marketing che spera possa diventare indeterminato, una relazione che la condurrà presto all'altare con un giovane avvocato, una casa che presto diventerà la loro in fondo alla via in cui abitano i suoi genitori. 

Nonostante la sua esistenza appaia perfetta, la ragazza soffre di attacchi di panico in quanto, per compiacere i familiari, tende a soffocare le sue attitudini e i suoi desideri, come la passione per la cucina e per il teatro e quella per gli snack orientali, che la madre, fissata con la dieta, aborrisce. 

La sua quotidianità subirà uno scossone quando riceverà una lettera da zia Vivienne, la sorella del padre, che la invita a raggiungerla a Parigi, città in cui abita. La donna è sempre stata considerata una sorta di "pecora nera" della famiglia. Con il sogno mai realizzato di diventare poetessa e degli interessi che vanno e vengono alla velocità della luce, è sempre stata considerata volubile e inaffidabile, soprattutto dal fratello e padre di Oliva che non le parla da anni, ovvero dal momento in cui ha scoperto qualcosa sul suo conto che l'ha portato a troncare il loro rapporto.

Oliva, che non conosce il motivo della loro rottura, verrà colta dall'improvvisa voglia di rivedere la zia, con la quale non ha rapporti da sedici anni. Così, dopo aver propinato una bugia ai genitori, raggiungerà la capitale francese senza sapere che quello sarà il primo passo che la porterà a rivalutare la propria vita e a prendere delle decisioni che rivoluzioneranno per sempre il suo futuro.

Una volta raggiunta Parigi e il luogo dell'appuntamento, la libreria "Shakesperare and Company", la nostra protagonista dovrà fare i conti con l'assenza della zia, ma in quel luogo conoscerà il giovane Victor che, assieme ad altri ragazzi, vive nel piano superiore della libreria.

Integratasi con facilità in quel piccolo gruppo che vive secondo uno stile di vita bohemien, Oliva vivrà una serie di avventure e di esperienze che la avvicineranno al suo io più profondo, portandola a vivere con un'inedita spensieratezza che le farà comprendere l'importanza di essere sè stessa. Nel frattempo, la zia continuerà a sfuggirle e il suo soggiorno a Parigi dovrà per questo prolungarsi...

Era da tanti anni che volevo leggere un romanzo di questa scrittrice, le cui trame mi hanno sempre incuriosita. Devo ammettere che se non avessi segnato la lettura di uno dei suoi romanzi nei propositi letterari di quest'anno, forse avrei ancora una volta rimandato la lettura, ma ora sono davvero contenta di essermi decisa a scegliere questo libro dalla mia infinita wish list.

La storia pone al centro una tematica molto attuale che potrebbe riguardare ciascuno di noi, ovvero la contrapposizione tra ciò che siamo con ciò che dobbiamo essere. Trovo che qusto esia un argomento molto attuale e che la scrittrice sia stata molto brava nell'affrontarlo presentandoci una storia molto originale in grado di catturare il lettore sin dalle prime pagine.

Oliva è una protagonista che ha una spiccata forza vitale ma che si è trovata a smorzarla per non deludere le aspettative della sua famiglia. Nel corso del romanzo vivrà una vero e proprio percorso di crescita che la porterà ad affermarsi come una donna con le proprie passioni e ambizioni.

Al termine del libro ho scoperto che la libreria "Shakespeare and Company" esiste veramente, così come il rifugio dei giovani al piano superiore (la stessa autrice racconta di aver fatto questa esperienza) e ciò è per me un valore aggiunto alla storia, perchè amo molto le trame che mescolano qualche aspetto reale facendomi in questo modo scoprire qualcosa di nuovo. 

Purtroppo, però, ci sono stati anche degli aspetti che non mi hanno pienamente soddisfatta. Il primo è una leggera lentezza, seppur a tratti, in alcune parti centrali del libro; il secondo è l'immaturità di un'amica parigina di Oliva che, all'improvviso, scopre di aspettare un bambino. Penso che quello stile di vita "alla giornata" non si addica a un neonato e ho trovato un po' immaturo il proposito di volerlo allevare in quell'ambiente, anche se alla fine ci sarà un colpo di scena che scombussolerà i suoi piani. Infine, mi sarebbe piaciuto che nel finale il rapporto tra zia e nipote fosse maggiormente approfondito, senza utilizzare l'espediente usato dall'autrice (non posso aggiungere altro per il rischio spoiler) e avrei gradito anche un confronto tra la zia, Oliva e il padre. 

A parte questi aspetti del tutto soggettivi, ho trovato questa lettura davvero molto gradevole e per questo ho intenzione di recuperare tutti gli altri libri di questa scrittrice. Intanto vi invito a recuperare questo romanzo, nel caso non lo abbiate già fatto, oppure a condividere la vostra opinione nei commenti se invece lo avete letto. 

 

Nel frattempo colgo l'occasione per augurare a tutti, un felice e sereno Natale 2025.

 

 

Gif presa da https://www.funimada.com/christmas-cards/christmas-151.html


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