giovedì 16 maggio 2024

Sono tornato per te

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Lorenzo Marone, "Sono tornato per te", edito da Einaudi.

Come dichiara anche l'autore, trattasi di un romanzo diviso in due parti, le quali rappresentano quasi due storie nello stesso libro, ma con un unico protagonista: Cono Trezza.

Cono è un ragazzo che vive in un paese campano, Monte Rianu, assieme ai genitori, alla sorella minore Benedetta e all'anziana nonna Erminia. E' la fine degli anni trenta del Novecento e la vita trascorre scandita dai cicli delle stagioni e dal lavoro nei campi. La vita di Cono e della sua famiglia è molto semplice, ma intrisa di buoni sentimenti. Un giorno, il nostro protagonista conoscerà Serenella, figlia di un artigiano socialista, e tra i due divamperà la fiamma dell'amore. 

Purtroppo, però, le vicende storiche non permetteranno ai due giovani di vivere il loro amore: Cono, dopo una terribile vicenda in cui sarà coinvolto il padre e il loro fedele collaboratore Gerardo, sarà costretto a partire di tutta fretta per il servizio militare. In seguito, sarà arrestato e deportato in un campo di concentramento in Germania, in quanto oppositore del regime fascista e nazista.

E da questo momento si aprirà la seconda parte del romanzo, in cui il lettore, attraverso le vicende di Cono, potrà conoscere ancora una volta gli orrori e le atrocità compiuti in quei posti. Lì il nostro protagonista stringerà amicizia con alcuni italiani che, come lui, sono stati imprigionati in quel posto, come il genovese Gaston e il romano Palermo, il quale rappresenterà per lui una sorta di figura paterna che lo aiuterà a sopportare la dura vita nel campo. 

Ma sarà grazie alla boxe, per la quale Cono mostrerà un vero talento, che il nostro protagonista si guadagnerà l'attenzione delle SS, le quali organizzeranno un torneo di pugilato. Ciò per Cono rappresenterà una boccata d'ossigeno, un modo per scaricare la tensione e per sentirsi ancora vivo, nell'attesa di ricongiungersi alla sua Serenella...

Ero molto curiosa di leggere questo romanzo, perchè Lorenzo Marone è uno dei miei scrittori preferiti, e anche questa volta sono rimasta davvero soddisfatta da questa lettura, che ha saputo affrontare una tematica diffusissima in letteratura da una prospettiva diversa e appassionante anche per chi, come me per esempio, non è appassionato di boxe.

Anche in questo suo ultimo romanzo ho ritrovato la sua bellissima scrittura, semplice e scorrevole, poetica e riflessiva, emozionante e profonda e, proprio per questo, consiglio vivamente la lettura di questo libro a tutti coloro che abbiano già avuto modo di leggere e apprezzare i romanzi di questo scrittore, ma anche a chi abbia voglia di addentrarsi ancora una volta negli orrori della seconda guerra mondiale da una prospettiva diversa, sempre terribile nel suo realismo ma, nello stesso tempo, intrigante e appassionante. 


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4 commenti:

  1. E' vero, Ariel, la tematica delle atrocità all'interno dei campi di concentramento non è di certo nuova, ma è interessante il modo in cui ne scrive l'autore, attraverso questa passione sportiva del protagonista.
    Hai letto molti libri di questo autore, complimenti!

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    1. Grazie, Angela, Marone è uno dei miei scrittori preferiti e penso potrebbe piacere molto anche a te :-)

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  2. Ciao Ariel, mi piacciono i libri che, pur trattando tematiche dure, lasciano lo spazio alla speranza: sopravvivere all'inferno in terra rimanendo legati a un ricordo che infonde coraggio. L'amore trionfa e sarebbe bello se trionfasse anche oggi sulle orribili guerre che feriscono il mondo. Un cordiale saluto :)

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    1. Ciao Aquila, concordo pienamente con le tue riflessioni! Un saluto anche a te e buona settimana :-)

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