Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "La donna degli alberi", scritto da Lorenzo Marone ed edito da Feltrinelli.
Non sappiamo molto di questa donna, nemmeno il nome. L'autore la presenta ai suoi lettori come una persona tormentata che, stufa di vivere in un mondo frenetico e privo di valori, decide di tornare in quel posto per ritrovare sè stessa. Lì riassaporerà la bellezza di una vita semplice e in armonia con i ritmi della natura.
Nonostante la solitudine, la nostra protagonista entrerà in relazione sia con gli animali del posto, come una volpe e un gufo, sia con gli abitanti del paese. Tra questi spiccheranno la "Guaritrice", una donna che cura le ferite del corpo e dell'anima; la "Rossa", proprietaria di una locanda; la "Benefattrice", una persona dal cuore buono ma, soprattutto, lo "Straniero", un uomo che, da poco trasferitosi in quel posto, vorrebbe migliorare il contesto in cui vive, trapiantando alberi nel versante montano spoglio e riaprendo un vecchio rifugio abbandonato.
Ma vivere a contatto con la natura comporta anche rischi e pericoli, e non si dovrà attendere molto affinchè questi si palesino di fronte agli occhi di tutti gli abitanti, e le conseguenze saranno devastanti per tutti...
L'aspetto che più mi ha colpito di questo romanzo è stato la sua particolarità, sia dal punto di vista stilistico sia a livello di trama. Nel primo caso, ciò che più ho apprezzato è stato il linguaggio lirico, quasi poetico, attraverso il quale lo scrittore ci fa conoscere il contesto in cui la donna si trova a vivere e, attraverso il susseguirsi del ritmo lento delle stagioni, si potranno immaginare i vari cambiamenti dell'ambiente montano, le luci e le ombre dei ritmi naturali, oltre ovviamente ai sentimenti e alle emozioni della protagonista, che si armonizzano con l'ambiente in cui vive.
Dal punto di vista narrativo, il ritmo è molto lento, non sono presenti discorsi diretti, e l'assenza di un'approfondita caratterizzazione dei protagonisti conferisce alla storia una patina allegorica. Credo che questa scelta sia da ricondursi alla volontà di riproporre anche a livello di intreccio il ritmo lento della natura, e per questo anch'io ho scelto di leggere questo libro con calma, un capitolo al giorno, proprio per poter entrare pienamente nell'atmosfera del romanzo. Apprezzatissimo il finale "circolare", che già avevo ritrovato in altre opere di questo autore.
Una storia, quindi, unica nel suo genere, che consiglio a chi abbia voglia di cimentarsi con una lettura intimista e riflessiva, priva di particolari eventi o colpi di scena, ma non per questo meno interessante.
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ciao Ariel!
RispondiEliminanon sempre ricerco letture che abbiano alcune delle caratteristiche dello stile di marone (in questo libro quantomeno), tipo l'assenza di discorsi diretti o una narrazione poco dinamica in quanto più riflessiva; in questo senso vado un po' "a periodi", però immagino che anche di queste letture più tranquille si abbia voglia e bisogno, ogni tanto ;-) Non ho ancora letto nulla di questo scrittore :-D
Ciao Angela, anch'io non sono particolarmente avvezza a questo tipo di letture, ma Marone è uno dei miei autori preferiti e per questo ho deciso di leggere questo romanzo che, comunque, pur non essendo diventato uno dei miei preferiti dell'autore, mi è comunque piaciuto! Il mio preferito è e rimane "Un ragazzo normale" ;-)
EliminaCiao ariel che bello !'un libro che mette in comunione donna e animali e natura...non mo conoscevo.grazie x la recensione
RispondiEliminaGrazie a te, Daniela: penso che possa essere una lettura che potresti apprezzare :-)
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