mercoledì 27 luglio 2016

Luglio: Il giovane Holden

Cari lettori, la recensione del classico del mese di luglio è dedicata al romanzo "Il giovane Holden" di J. D. Salinger, edito da Einaudi. Era da un bel po' che avevo voglia di leggere questo libro, che ha incominciato a incuriosirmi guardando le puntate di "Per un pugno di libri" e sul quale, devo ammettere,avevo delle aspettative molto alte che però alla fine non sono state del tutto soddisfatte.

Protagonista della storia è proprio Holden, un ragazzo che decide di raccontare quello che gli è successo dopo essere stato cacciato dall'ennesima scuola privata, a causa del suo scarso rendimento. Il giovane, dopo aver litigato con un suo compagno di stanza a proposito di una ragazza, decide di lasciare qualche giorno in anticipo la scuola e di vagabondare per New York prima di presentarsi dai suoi genitori nel giorno convenuto.

In questo breve lasso di tempo Holden soggiorna in uno squallido hotel, nel quale viene ingannato da una prostituta e dal suo socio; passa la serata in giro per locali; incontra una sua vecchia amica alla quale confida il suo malessere verso una società che non comprende e, tra un discorso e l'altro, finirà per litigare con lei e a risponderle male. 

Dopo aver constatato che nemmeno un suo amico capisce la sua insoddisfazione, Holden si reca di nascosto a casa dei suoi per incontrare la sorellina Phoebe, l'unica dalla quale si sente compreso. Il giorno seguente (dopo aver passato una notte movimentata, a causa dello strano comportamento di un suo professore che aveva deciso di ospitarlo)  incontrerà nuovamente la sorellina, alla quale confiderà il suo desiderio di andarsene, ma la ragazzina sarà l'unica a farlo ragionare e a fargli capire  quello che è giusto per lui.

Come già anticipatovi nell'introduzione questo romanzo non mi ha soddisfatto molto: pensavo fosse più vivace sia dal punto di vista stilistico sia per quanto riguarda la trama. 

All'inizio ho fatto fatica a comprendere il personaggio di Holden, però poi, proseguendo con la lettura, ho colto in esso sfumature interessanti. Holden infatti rappresenta il classico adolescente in bilico tra l'età infantile e quella adulta che, in quelle giornate passato da solo, si appresta a conoscere il mondo vivendo una libertà che può essere positiva ma anche negativa. La sua crisi, dettata dalla sfera degli adulti e dell'ipocrisia della società, lo segna talmente tanto da fargli desiderare di scappare lontano e di vivere come un finto sordomuto, per non dover più interagire con gli altri esseri umani. Per questo egli concepisce i bambini, tra cui la sua sorellina, come degli innocenti, che ancora non si rendono conto di tutto questo e che andrebbero in un certo senso salvati, da una sorta di "acchiappatore di segale".  Proprio per questo nonostante appaia un personaggio indifferente, Holden in realtà dimostra di essere una persona molto sensibile.

Azzeccata la scelta della "non copertina", che sembra testimoniare la solitudine e il senso di estraneità del protagonista. Troppo affrettato il finale e a tratti messaggi eccessivamente negativi, almeno secondo il mio parere. Insomma, un romanzo che non mi sento di sconsigliare, perchè sono molteplici i temi affrontati e anche di un certo spessore, però d'altra parte non posso negare il fatto che non mi abbia coinvolta come pensavo e che in esso abbia rinvenuto diversi punti un po' lenti e noiosi.

Voi cosa ne pensate? Avete letto il romanzo o avete intenzione di farlo?

16 commenti:

  1. l'ho letto non molto tempo fa e mi è piaciuto, nel complesso, per via del personaggio particolare e per questa sua "difficoltà a vivere" la propria giovinezza con serenità. mi fece tenerezza, ecco :)

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    1. Sì, il protagonista alla fine suscita simpatia, però, in generale, pensavo meglio

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  2. sai che mi sa un po da belli e dannati come prealmbolo poi va bè è un altra storia cmq ha quel non so che di decadente e un po il personaggio mi ricorda un po antony....
    ti auguro una buona serata

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    1. in effetti il suo essere distante dalla società lo fa apparire una sorta di eroe decadente, anche se l'opera è ambientata nel secondo dopoguerra...

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  3. Questo è uno di quelle lacune letterarie che dovrei colmare. La tua recensione comferma si tratti di una bella lettura, dunque non mi resta altro che metterlo in wishlist. E al prossimo giro in libreria comprarlo ;)

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    1. Nel complesso non è male, peccato per lo stile troppo lento, a mio parere, e per i pochi fatti narrati...

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  4. Non mi sono mai decisa a leggere questo classico, non so perché, ma ho la sensazione che non potrebbe piacermi. Forse ormai sono fuori tempo massimo!

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    1. Non so, penso che più che l'età contino i gusti personali

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  5. Ops. È uno dei miei libri preferiti. :D
    Adoro il cinismo di Holden, il modo in cui si rapporta al mondo, lui che, non solo come adolescente, ma anche come ragazzo ferito da una tragedia da cui non riesce a riprendersi, affronta la società buttandosi in pasto alla città. Non è un caso che, dopo la tubercolosi, entri in analisi, chiarendo che la sua non era solo una difficoltà dell'età ma una questione psicologia che ha trascinato troppo a lungo.
    La prima volta che l'ho letto avevo quattordici anni e mi è rimasto così indifferente che mi sono dimenticata tutto. L'ho riletto due anni fa e sono impazzita, l'ho divorato e ammetto che lo rileggerei mille volte.
    I gusti sono strani. ;)

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    1. Io invece, pur rivalutando Holden pagina dopo pagina, non sono rimasta troppo coinvolta dalla storia: forse le mie aspettative erano troppo alte, ma è bello leggere pareri diversi ;-)

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  6. Ciao Ariel!!
    Questo libro è un classico per tutti, io però l'ho cominciato due volte e per due volte l'ho abbandonato. Quello che non mi piace è come hai detto tu la poco vivacità della storia. dovrò leggerlo prima o poi, questo è sicuro, ma immagino che lo giudicherò nella tua stessa maniera!!

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    1. Ciao Nik, sì, anche per me la nota dolente è soprattutto lo stile...

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  7. Letto al liceo questo è uno dei classici che non mi è mai piaciuto. Più che la storia è lo stile di Salinger a non avermi convinta. Ho sempre pensato che forse ora che sono più grande lo apprezzerei di più, ma non riesco proprio a convincermi a riprenderlo!

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    1. Io invece l'ho letto per la prima volta, ma la penso come te!

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  8. Ricordo che avevo intenzione di leggerlo, ma ho letto un pò ovunque che era molto lento come narrazione e quindi non mi sono mai decisa. Adesso la tua recensione me lo conferma, anche se dici che nel complesso è una bella storia.
    Non so... sono ancora indecisa. Magari lo tengo presente per più in là

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    1. Ciao Susy, in effetti il problema riguarda lo stile più che la trama, che alla fine non è così male...

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