lunedì 28 giugno 2021

Il tuo ultimo gioco

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo di Rachel Abbott, "Il tuo ultimo gioco", edito da Piemme.

La storia è ambientata nella villa di Lucas, Polskirrin, che si affaccia sulle scogliere della Cornovaglia. Lì il giovane ha invitato i suoi amici a trascorrere insieme qualche giorno prima di festeggiare il suo matrimonio con Nina. Tra gli invitati sono presenti l'amico di infanzia Matt, sposato con Jemma; i gemelli Nick e Isabel; l'amico Andrew con la fidanzata Chandra. Vicino alla loro villa, inoltre, vive Alex, sorella di Lucas, una ragazza che porta ancora i segni, soprattutto psicologici, di un trauma misterioso vissuto durante l'adolescenza. 

Quelle che si preannunciano come giornate allegre e rilassanti diventeranno un vero e proprio incubo, perchè proprio la notte precedente alle nozze, Alex verrà trovata morta sulla spiaggia e tutto lascerà supporre che si tratta di un suicidio. Per questo, anche la polizia chiuderà il caso in breve tempo.

Lucas, però, non è convinto che la sorella si sia suicidata, anzi, è sicuro che sia stata uccisa, e che il gesto sia legato a quanto successo nel passato di Alex. Per questo, esattamente un anno dopo la morte della sorella, Lucas richiamerà a sè gli stessi invitati e li obbligherà a vestirsi e a comportarsi come i giorni antecedenti alla morte di Alex, oltre a obbligarli a giocare a un assurdo gioco di ruolo, una sorta di "cena con delitto", il cui scopo sarebbe quello di scoprire la verità.

Gli invitati, sconvolti per la sua proposta ma incapaci di rifiutarsi per l'amicizia che li lega a Lucas, inizieranno così a essere coinvolti in quella recita, che li metterà a nudo sollevando più di un interrogativo: perchè Matt è così inquieto? Quali rapporti lo legavano ad Alex? Che tipo di corrispondenza intrattenevano Nick e Lucas e perchè questa era gestita anche da Alex? Quale tipo di rapporto sta nascendo tra Andrew e Jemma? E' vero che Isabel è sempre stata innamorata di Lucas?

Gli eventi, poi, si faranno ancora più complicati quando Chandra verrà ricoverata in ospedale per un malore e Jemma scomparirà all'improvviso...

A riaprire il caso e a lottare per scoprire la verità ci penserà la detective Stephanie King e il suo compagno Gus Brodie (già presenti in un precedente libro dell'autrice che, però, non ho letto), i quali saranno contattati in segreto da uno degli ospiti della villa e che, parallelamente al caso, seguiranno anche un altro mistero, che parebbe avere un punto in comune con Polskirrin, ovvero la scomparsa di una giovane donna rumena.

E' il primo libro che leggo di quest'autrice: già la trama mi aveva incuriosita molto e anche la sua lettura non mi ha per nulla delusa, anzi, è stata davvero molto avvincente. Per qualche punto mi ha ricordato un romanzo del mio scrittore preferito di gialli di quando ero ragazzina ("Weekend" di Christopher Pike) ma questo, essendo un libro per adulti, presenta una trama più complessa e maggiormente densa di misteri. 

Ho gradito molto l'intreccio della trama, presentata secondo più punti di vista, così come il finale, che in verità avevo intuito ma, invece di disincentivarmi, ciò mi ha fornito maggior interesse nel proseguire la lettura, per verificare se i miei pensieri corrispondevano all'effettivo svolgimento dei fatti. Anche l'ambigua psicologia dei personaggi conferisce maggior curiosità e suspance alla storia. Un romanzo che per questo consiglio vivamente agli amanti del genere, con la curiosità di voler leggere altri romanzi di questa autrice.

mercoledì 23 giugno 2021

Appuntamento in riva al mare

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Appuntamento in riva al mare", scritto da Ali McNamara ed edito da Newton Compton.

Protagonista della storia è Amelia, giovane donna single che abita in una casa popolare con il figlio Charlie, faticando ad arrivare alla fine del mese. La sua vita subirà un drastico cambiamento quando scoprirà di aver ereditato un castello nel Northumberland. 

Dopo l'entusiasmo iniziale, però, Amelia si renderà conto che il castello avrà bisogno di rimodernamenti, e lo stesso varrà per le organizzazioni delle visite al pubblico e gli allestimenti. Ma la donna non sarà sola: ad aiutarla ci penseranno Arthur e la moglie Dorothy (custodi e tuttofare del castello); Tiffany (la ragazza che si occupa dell'amministrazione) e Joey (bigliettaio e giardiniere del castello). A essi si aggiungeranno Benji (esperto di alberi genealogici che ha individuato Amelia come erede del castello e studioso delle parentele delle antiche famiglie) e Tom (amico di Benji e restauratore di mobili antichi), oltre a tante altre persone del villaggio che Amelia deciderà di assumere per riportare il castello agli antichi splendori.

Grazie alla vicinanza con queste persone, Amelia comincerà a sentirsi parte di una nuova, grande, famiglia e a un certo punto si renderà conto che è venuto il momento di riaprire il suo cuore all'amore. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, e la scoperta di un vecchio diario potrebbe aprire nuovi scenari sul futuro di Amelia e del figlio Charlie nel castello...

Le storie di Ali McNamara sono sempre molto rilassanti e possono essere paragonate a delle favole moderne. Pur essendo poco realistiche sono adatte per chi abbia voglia di leggere un romanzo che faccia evadere dalla realtà. Trovo comunque che questa storia presenti sia dei punti di forza sia di debolezza. Nel primo caso, ho apprezzato molto il suo stile semplice e scorrevole della scrittrice, l'originalità della narrazione e, soprattutto, il mistero legato a Clara, antenata di Amelia, i cui diari nascondono più di un segreto. Anche la personalità matura di Charlie, il figlio di Amelia, è stata da me molto apprezzata. Di contro, ho trovato molte parti lente nella narrazione (soprattutto a metà), poco romanticismo nella descrizione della storia d'amore di Amelia, e un uso un po' banale del soprannaturale, elemento che caratterizza la maggior parte delle storie di questa scrittrice e che, al contrario, avevo apprezzato molto in "Colazione in riva al mare".  Trovo comunque che questo romanzo sia una perfetta lettura d'evasione, e va la consiglio per l'estate!

 

DELLA STESSA AUTRICE: 

Colazione a Notting Hill

Il piccolo negozio di fiori in riva al mare 

Colazione in riva al mare

L'estate delle coincidenze 

Un'estate indimenticabile

martedì 15 giugno 2021

Amo la mia vita

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Amo la mia vita", scritto da Sophie Kinsella ed edito da Mondadori.

Protagonista della storia è Ava, giovane donna londinese alla ricerca del vero amore. All'inizio della storia decide di frequentare un corso di scrittura in Puglia e lì, in quell'ambiente così diverso dal suo, conosce un ragazzo del quale si innamora pazzamente. I due giovani non sanno niente l'uno dell'altra, anche perchè il corso prevede che i partecipanti non rivelino nemmeno il loro vero nome, ma tra di loro si sviluppa un sentimento così forte da andare al di là delle loro reali identità.

Una volta terminato il corso, con grande sorpresa, i due scopriranno di vivere nella stessa città: per questo, ciò che poteva sembrare una storia estiva, assumerà le fattezze di una vera e propria relazione. E i due non potrebbero essere più felici.

Tornati alla loro quotidianità, però, i due innamorati si renderanno conto di essere molto diversi, e di non avere pressocchè nulla in comune: Ava infatti è una ragazza solare, ingenua e un po' includente, vegetariana, amante dell'usato, con una casa colorata e un cane (Harold) che è davvero dolce, ma anche un vero combinaguai. Il suo ragazzo invece è totalmente diverso: è taciturno, ama mangiare la carne, adora strane opere d'arte e i colori della casa, che condivide con due amici, sono davvero molto cupi. Per non parlare del suo rapporto di amore/odio con i genitori e il suo lavoro. E della sua ex.

Per i due ragazzi non sarà facile trovare un punto di intesa, ma Ava è determinata a farlo, anche per confutare la teoria della sua amica Sarika, la quale sostiene da sempre la necessità di fissare dei "paletti" prima di intraprendere una relazione: chi avrà ragione? Riuscirà Ava a portare avanti la sua relazione, basata su molta "chimica" ma poche "affinità"?

Nel mio percorso di lettrice ho letto molti romanzi rosa, e spesso mi sono chiesta cosa potrebbe succedere tra i due protagonisti dopo aver raggiunto il loro lieto fine. Quando alla gioia della conquista subentra la quotidianità e i problemi che essa comporta. In questo romanzo, Sophie Kinsella prova a raccontarci questo, e lo fa con il solito tono leggero ma riflessivo. 

Forse, tra tutti i suoi romanzi, questo è quello un po' meno ironico e più ricco di spunti (anche se ho trovato spassosa la scena della sauna a casa dei genitori del suo ragazzo), ma a mio parere trovo che sia una delle sue storie più originali. Ed è proprio questo, l'elemento che amo di più in questa scrittrice, ovvero la sua capacità di mantenersi su un genere ricco di stereotipi e clichè, rielaborandolo ogni volta in modo del tutto personale, presentando così ai lettori storie che non si ripetono mai. 

In particolare, in questo libro vengono affrontati molti argomenti, il primo fra tutti la natura delle relazioni di coppia e come le diversità tra i due partners possano diventare motivo di allontanamento o, al contrario, un'occasione per migliorsi senza snaturare sè stessi e la propria natura; ma nella storia trova spazio anche il tema dell'amicizia, della malattia, dell'amore per gli animali, dei propri interessi e passioni. Azzeccatissimo il personaggio di Harold, il cane di Ava, una delle migliori caratterizzazioni di un animale di cui abbia letto, così come il percorso di crescita che compiono i due protagonisti, soprattutto negli ultimi capitoli. Un romanzo, quindi, che vi invito a leggere, anche solo per passare dei momenti lieti in compagnia di una storia leggera, che vi farà riflettere su temi attuali e concreti.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

I love shopping a Las Vegas 

La mia vita non proprio perfetta 

Sorprendimi! 

Ho il tuo numero (Rilettura) 

La famiglia prima di tutto  

Sai tenere un segreto? (Rilettura) 

La regina della casa (Rilettura) 

I love shopping a Natale

La ragazza fantasma (Rilettura)  

venerdì 11 giugno 2021

Ombre sul Naviglio

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Ombre sul Naviglio" di Rosa Teruzzi, edito da Sonzogno.

Trattasi del sesto episodio della serie con protagoniste le "Miss Marple del Giambellino", ovvero Libera e Iole (rispettivamente figlia e madre), la prima fioraia e la seconda spregiudicata settantenne, figlia dell'era hippy e dell'amore libero.

In questo nuovo libro, le due donne vengono incaricate da Cagnaccio (redattore del magazine "La città" e loro collaboratore  nelle loro indagini "non autorizzate") di indagare assieme alla giornalista Irene, detta "La Smilza", su una serie di rapine davvero curiose: esse infatti sono condotte da un gruppo di ladri davvero particolari, dato che sono soliti effettuare i loro colpi travestiti da "Gatto con gli stivali", "Fata turchina" e "Zorro". Essi, inoltre, prendono di mira luoghi davvero poco appetibili per dei rapinatori (studi di commercialisti, agenzie immobiliari, un circolo ricreativo per pensionati...), e di conseguenza il frutto delle loro rapine è davvero molto esiguo. Allora perchè darsi tutti questo gran da fare? Cosa si cela dietro le loro azioni e cosa vogliono comunicare all'opinione pubblica?

Saranno questi gli interrogativi che le Libera, Iole e Irene cercheranno di sciogliere, anche se non sarà per nulla facile, dato che nessuna delle vittime della banda parrà disposto a fornire qualche informazione, anzi, il loro atteggiamento sembrerà davvero scostante, come se avessero paura... oppure nascondono qualcosa?

Per le nostre investigatrici sarà un compito davvero complesso, tanto più che Libera non solo sarà impegnata nel nascondere la sua "attività" alla figlia Vittoria (poliziotta alla quale non sarà facile carpire qualche informazione sul caso) ma dovrà fare i conti anche con una notizia davvero sconvolgente: Gabriele, collega del suo defunto marito, per il quale ha sempre provato un forte sentimento, sta per sposarsi: che sia davvero giunto il momento di prendere una decisione? E, come se non bastasse, accanto al suo amico Furio compare una donna misteriosa...

Insomma, per Libera si prospetteranno tempi davvero complessi in cui, dopo tanto temporeggiare, dovrà finalmente prendere in mano la propria vita, ma le sorprese non saranno finite, perchè il romanzo si concluderà con un colpo di scena davvero sconvolgente che, presumo, getta le basi per un ipotetico settimo episodio...

E' sempre un piacere leggere le avventure di queste donne, che sono sempre appassionanti e non banali, scritte in modo semplice ma accattivanti, ambientate inoltre in luoghi a me familiari, vicini alla mia zona di residenza e, anche per questo, probabilmente ancora più apprezzati. Ho gradito anche il tema principale di questo nuovo episodio, che non posso citare per non fare spoiler, dato che attorno a questo ruotano le azioni dei tre ladri, ma mi è piaciuta la delicatezza e nello stesso tempo l'incisività con cui l'autrice lo ha affrontato. Una lettura che non può non essere letta dagli appassionati della serie mentre, per chi non la conosce, consiglio di iniziarla ovviamente partendo dal primo volume.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

La sposa scomparsa

La fioraia del Giambellino 

Non si uccide per amore 

Ultimo tango all'Ortica 

La memoria del lago  

lunedì 7 giugno 2021

Il grido della rosa

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo di Alice Basso, "Il grido della rosa", edito da Garzanti.

Trattasi del secondo libro della nuova serie dell'autrice, ambientata nella Torino degli anni Trenta e con protagonista la brillante ventenne Anita Bo, dattilografa presso la rivista "Saturnalia".

In questo libro della serie ritroviamo la nostra protagonista alle prese con un nuovo mistero: una giovane ragazza madre sordomuta, Gioia, viene trovata morta accanto al cancello della villa dei Conti Pazzaglia, coloro che hanno adottato il suo bambino, proprio durante la festa che i Conti hanno organizzato per festeggiare l'ingresso del piccolo nella loro famiglia. Il caso viene liquidato come un tentativo della giovane, finito male, di scavalcare il cancello per riprendersi il figlio, ma sono molti gli elementi che non tornano: Gioia infatti presenta diversi lividi sul corpo, come se avesse lottato con qualcuno, e chi la conosceva sapeva che la giovane era consenziente all'adozione del figlio, vedendo per lui un'alternativa di vita di certo migliore rispetto a quella che avrebbe potuto offrirgli lei.

A prendere a cuore l'indagine e ad aiutare Anita ci sarà la sua migliore amica Clara, oltre che la sua ex insegnante Candida, che è diventata una delle patronesse dell'OMNI (Opera Nazione Maternità e Infanzia), nella quale era presente Gioia ma anche Diana (migliore amica della vittima), la quale potrebbe aiutar loro a conoscere meglio la personalità di quella sfortunata ragazza, magari attraverso quel quaderno che Gioia era solita riempire di disegni, alcuni dei quali davvero misteriosi...

E, ovviamente, non potrà mancare lui, Sebastiano Satta Ascona, uno dei due titolari di Anita, con i quali i rapporti si sono fatti ancora più stretti. Nel corso del libro precedente, Sebastiano e Anita si sono progressivamente conosciuti, abbandonando i loro pregiudizi e dando vita a un misterioso scrittore, J. D. Smith, capace di dar voce ai soprusi e alle ingiustizie commesse dal regime fascista. E, nell'intento dei giovani, ci sarebbe quello di utilizzare la personalità fittizia dello scrittore per denunciare anche la torbida vicenda di Gioia, sperando di riuscire a risolvere il caso prima dell'uscita del nuovo numero della rivista.

E' stato molto appassionante leggere questo secondo libro della serie che, a mio parere, si è rivelato anche migliore del precedente, che comunque avevo assai apprezzato: ho gradito l'evoluzione del personaggio di Anita che, attravero una sorta di "educazione letteraria", diventa progressivamente più intelligente e acuta; così come la sua progressiva vicinanza a Sebastiano (in questo romanzo preoccupato anche per le sorti del padre antifascista dopo un'alluvione), la cui evoluzione mi incuriosisce molto. 

Inoltre l'autrice ha permesso al lettore di immergersi completamente in quei tempi e di apprenderne, purtroppo, le mille complessità e contraddizioni: dalla stessa istituzione dell'OMNI fino alle diverse condizioni sociali delle donne italiane, così diverse da quelle descritte nei gialli americani che iniziano ad apparire su "Saturnalia". Nel corso dell'indagine, anche la stessa Anita, la quale verrà in contatto con ambienti che mal si addicono a una ragazza come lei, comprenderà la difficile condizione delle donne sole, costrette a un certo punto a scegliere tra due opzioni: la servitù o la prostituzione. Emblematico e davvero intenso, il monologo di uno dei personaggi chiave dell'indagine, "La Spina", che con estremo realismo darà voce a tutte le donne costrette ad andare incontro a un destino davvero crudele. 

Infine, filo conduttore dell'intera storia, è l'amicizia, declinata in tutte le sue forme e probabilmente uno dei pochi sentimenti che proverà a sopravvivere alle ingiustizie durante uno dei periodi più oscuri della nostra Storia.

Ancora una volta, quindi, la scrittrice, con il suo inconfondibile stile e la sua abilità linguistica, ci regala un romanzo davvero interessante e coinvolgente, lasciandoci con la curiosità di conoscere il prosieguo delle vicende di questi personaggi che, come per la serie precedente, sono riusciti facilmente a conquistare i suoi lettori. 

 

DELLA STESSA AUTRICE: 

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Scrivere è un mestiere pericoloso 

Non ditelo allo scrittore

La scrittrice del mistero 

La ghostwriter di Babbo Natale (novella)

Un caso speciale per la ghost writer

Il morso della vipera