venerdì 31 gennaio 2020

Ogni ragazza perduta

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Ogni ragazza perduta", scritto da Megan Miranda ed edito da Piemme.

Trattasi di un thriller psicologico che ha per protagonista Nicolette, una ragazza ventottenne, di professione consulente scolastica. Dopo dieci anni, durante le vacanze estive, ritorna nel paesino in cui è cresciuta, a causa della malattia del padre, che l'ha costretto alla degenza in ospedale. Assieme al fratello Daniel, la ragazza vorrebbe vendere la casa, ed è proprio per quello scopo che ha deciso di far ritorno in quel posto che, nel suo inconscio, vorrebbe solo dimenticare.

La ragazza, infatti, aveva lasciato il paese dopo la misteriosa scomparsa della sua migliore amica Corinne, che aveva sconvolto non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi amici di allora, come quella del suo ragazzo dell'epoca Tyler, del fidanzato di Corinne, del suo stesso fratello Daniel...

Ma un altro terribile evento sconvolgerà la nostra protagonista, una volta ritornata nel suo paese: una ragazza, Annaleise, scomparirà misteriosamente come Corinne, e tutto lascerà pensare che i due eventi siano collegati. Nicolette, allora, sarà costretta ad affrontare una volta per tutte il suo passato, e con lei tutte le persone che potrebbero conservare alcuni scottanti segreti sulla scomparsa di Corinne. 

Devo ammettere che serbavo un'aspettativa molto alta su questo libro, ma purtroppo ne sono rimasta delusa. La particolarità di questa storia sta nella sua struttura narrativa: l'autrice, infatti, ha costruito le varie vicende "a ritroso", con capitoli che, dal punto di vista temporale, si rifanno sempre al giorno prima rispetto alle vicende narrate nel capitolo precedente. Questo aspetto è di certo molto originale ma, nel mio caso, ha contribuito a creare confusione. Inoltre non sono riuscita a empatizzare con i vari personaggi e in troppi punti ho trovato la narrazione un po' lenta e poco coinvolgente. Per questo ho faticato a proseguire la lettura, e più di una volta mi è sfiorata l'idea di abbandonarlo, anche se poi devo ammettere che il finale non mi ha particolarmente delusa. Per curiosità, sono andata a leggermi qualche recensione su questo romanzo, e mi sono accorta che alla maggior parte dei lettori è piaciuto. Per questo, non mi sento nè di consigliare nè di sconsigliare questa storia, e vi invito, se vi va, a condividere il proprio parere nei commenti.

giovedì 23 gennaio 2020

Gennaio: La Gazza di Claude Monet

Cari lettori, oggi ho deciso di inaugurare una nuova rubrica, a cadenza mensile, che ci terrà compagnia per tutto il 2020. Negli scorsi anni mi sono occupata di romanzi classici, leggende sui fiori e origini delle fiabe, quest'anno invece ho deciso che il filo conduttore della mia nuova rubrica sarà un'altra delle mie passioni: l'arte. 

Per questo, ogni mese vi parlerò di un quadro che, per un motivo o per l'altro, ha destato il mio interesse e la mia curiosità. Per questo mese, data la stagione, ho deciso di parlarvi del dipito "La gazza" (La Pie) di Claude Monet. 

Questo quadro fu dipinto dall'artista tra il 1868 e il 1869, nel periodo in cui si trovava nel comune di Etrat, nell'alta Normandia. 

Lì Monet, assieme ad altri esponenti della pittura impressionista, si dedicò alla riproduzione su tela di vari paesaggi, i veri protagonisti delle sue opere.

Lo stesso vale per questo dipinto, il cui paesaggio innevato è il fulcro del quadro, mentre la gazza (unico essere vivente presente sulla scena) risulta essere solo un particolare. L'atmosfera è ovattata e lo spettatore si trova immerso in una dimensione di assoluto silenzio. 

Il dipinto fu realizzato "en plain air", per far sì che l'artista potesse cogliere, tramite la diretta osservazione, gli effetti naturali della luce e delle ombre, le quali vengono dette "colorate", in quanto non realizzate con il colore nero, nella perfetta ideologia impressionista. 

Il quadro venne presentato e rifiutato al Salon del 1869, in quanto gli organizzatori non apprezzarono l'interesse di Monet verso la percezione, a scapito della descrizione, e nemmeno quello verso le tonalità chiare. Oggi è conservato a Parigi, al Museo d'Orsay.

E ora, cari lettori, aspetto un vostro parere: vi piace questa mia nuova rubrica? Cosa pensate di questo dipinto? Avete avuto la fortuna di vederlo dal vivo? Cosa pensate in generale della pittura impressionista? Se vi va, raccontatemelo nei commenti e, con questa rubrica, vi dò appuntamento al prossimo mese!

Fonti e siti di approfondimento:



venerdì 17 gennaio 2020

La lettrice scomparsa

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo “La lettrice scomparsa” di Fabio Stassi, edito da Sellerio. Ho conosciuto questo libro grazie al blog di Silvia, che ringrazio, e ora eccomi qui a parlarvene.

Protagonista della storia è Vince Corso, insegnante precario. Dopo alcune riforme del ministero si ritrova in fondo alla graduatoria, così decide di crearsi una nuova professione, quella di biblioterapeuta. In pratica ascolta i problemi dei suoi “pazienti” (tutte donne) e prescrive loro, come cura, la lettura di uno o più libri.

Una volta avviata la sua attività, Vince si ritroverà a contatto con numerose personalità, afflitte dai problemi più vari, le quali non sempre accetterrano le sue “prescrizioni”. Inoltre, proprio in quel periodo, una sua condomina sparirà misteriosamente: dopo le dovute indagini, la colpa ricadrà sul marito e tutto lascerà pensare che sia stata uccisa.

Parlando con un suo amico libraio, Vince scoprirà una lista di letture che la donna (assidua lettrice) aveva stilato e lasciato in libreria. Da questa, il nostro protagonista, fine conoscitore di libri e letteratura, inizierà un’indagine molto particolare, che potrebbe condurlo a scoprire la reale dinamica dei fatti.

La caratteristica che più mi ha colpito, leggendo questo romanzo, è stata l’abilità stilistica dell’autore. Stassi, infatti, ci presenta una prosa molto raffinata e, nello stesso tempo, fluida e ricca di riferimenti letterari, che rendono manifesta non solo la sua passione per la letteratura, ma anche la sua erudizione. Credo che questo particolare possa essere molto apprezzato dagli amanti della lettura. Nello stesso tempo, però, ritengo che questa peculiarità possa aver penalizzato la trama che, a tratti, ho ritenuto un po’ povera di fatti e piuttosto sovrabbondante di riflessioni e citazioni letterarie. Inoltre ho trovato le sue pazienti un po’ troppo “surreali”.

Al contrario, ho apprezzato molto la figura di Vince Corso, la sua storia personale e la sua idea di diventare biblioterapeuta. Nel libro l’autore dice di essersi appassionato alla materia dopo aver curato l’edizione del volume “Curarsi con i libri” e ho trovato quest’idea davvero azzeccata e quanto mai attuale dato che, proprio in questi mesi, si è parlato e si parla molto delle cosiddette “farmacie letterarie”. Infine, mi è piaciuta la risoluzione del mistero, che non è per niente scontata.

Consiglio perciò questo libro non solo agli appassionati dei misteri, ma anche a tutti gli amanti dei libri e della letteratura che, magari, potranno trovare anche degli utili spunti per le loro future letture.

martedì 7 gennaio 2020

Non chiudere gli occhi

Cari lettori, ecco a voi la prima recensione del nuovo anno: oggi vi parlerò del romanzo di Mary Higgins Clark & Alafair Burke, "Non chiudere gli occhi", edito da Sperling & Kupfer.

La storia ruota attorno alla misteriosa uccisione del ricco Hunter Raleigh III, per il quale la moglie Casey, unica indagata, ha scontato la pena di quindici anni di carcere. Ora che la donna è uscita di prigione, però, è decisa a ottenere giustizia, e per questo si affiderà a Laurie, produttrice di un famoso talk show televisivo che indaga sui delitti irrisolti o sui quali aleggiano ancora aloni di mistero. 

Casey consegnerà a Laurie una lista di cinque sospettati su cui investigare: il fratello minore della vittima, i rispettivi ex della coppia, la segretaria, il gestore delle finanze della fondazione gestita dalla famiglia Raleigh. Ognuno di loro sembrerà nascondere qualcosa: chi potrebbe essere l'assassino?

Procedendo con le indagini, Laurie si accorgerà che non sarà affatto semplice togliere a Casey il marchio di "assassina": ogni indizio, infatti, sembrerà convergere esclusivamente su di lei, tanto che la donna inizierà a dubitare proprio di Casey, che l'opinione pubblica conosce come la "Bella Addormentata Assassina" dato che, quando era avvenuto l'assassinio di suo marito, la donna aveva sempre asserito di stare dormendo. Quale sarà la verità?

Tra indagini e misteri si snoda la trama di questo thriller, che definirei "mediatico", dato che l'intera investigazione è finalizzata alla costruzione della puntata dello show televisivo. Qualche mese fa avevo letto un romanzo della stessa autrice ("L'ultimo ballo") che, seppur gradevole, avevo trovato scritto un po' frettolosamente. Questa storia, a mio parere, è meglio delineata: ho apprezzato l'alternanza dei punti di vista dei vari personaggi, anche se la vera protagonista è Laurie, e pure il finale (pur mancando  di un po' di tensione) è apprezzabile. Inusuale, e per questo originale, l'idea di sviluppare un thriller dalla prospettiva mediatica. Lodevole anche il fatto che, pur essendo un romanzo scritto "a quattro mani", lo stile è omogeneo. Una storia che consiglio soprattutto agli amanti del genere.
 
 
DELLA STESSA AUTRICE:
 

mercoledì 1 gennaio 2020

Buoni propositi letterari 2020

Cari lettori, buon 2020 a tutti! Oggi è una giornata molto particolare per il mio blog, e non solo perchè è Capodanno: in questo giorno, infatti, il mio angolino compie quattro anni! Colgo l'occasione per ringraziare tutti i miei lettori, fissi e occasionali, oltre a coloro che commentano i miei post, condividendo con me la passione per la lettura!
 
 

E, come ormai è tradizione, ecco la mia piccola lista di "buoni propositi letterari":


- Buoni propositi letture

1. Continuerò le serie iniziate negli scorsi anni, leggendo anche un solo libro per ognuna. Queste sono: quella di Millenium, del BarLume, di Stephanie Plum, di Borgo Propizio, di Harry Potter, dei Cazalet, delle Sette Sorelle;

2. Leggerò almeno un romanzo di Felicia Kingsley, Donato Carrisi, Carlos Ruiz Zafon, Wulf Dorn;

3. Continuerò a leggere i romanzi che appartengono ai miei generi preferiti, ovvero la letteratura generale, il rosa e il giallo/thriller.


- Buoni propositi scrittura

1. Continuerò  l'editing del mio ultimo romanzo thriller.
 

- Buoni propositi blog

1. Come lo scorso anno, anche durante il 2020 pubblicherò solo recensioni ma, se possibile, mi piacerebbe iniziare, e portare avanti per tutto l'anno, una nuova rubrica mensile;

2. Condividerò tutti i miei post sul mio profilo facebook, sul quale cercherò di essere più attiva.


E anche per quest'anno è tutto: ho deciso di non inserire obiettivi troppo impegnativi, in modo tale da riuscire a portarli al termine al meglio e senza problemi. E voi, cosa mi raccontate? Avete stilato una lista o preferite non avere programmi? Se vi va raccontatemelo nei commenti, nel frattempo ancora tanti auguri per uno splendido 2020!