martedì 26 ottobre 2021

Bolle di sapone

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Marco Malvaldi, "Bolle di sapone", edito da Sellerio. 

Il romanzo fa parte della "serie del BarLume", quindi ancora una volta il lettore potrà ritrovare i celeberrimi e simpaticissimi vecchietti (Ampelio, Aldo, Pilade e Rimediotti), questa volta alle prese con tutte le limitazioni legate alla pandemia di covid, essendo la storia ambientata nella prima parte del 2020. 

A causa del lockdown i nostri anziani saranno costretti a convertirsi alle indagini "a distanza" o, per meglio, dire in smartworking. Così, attraverso numerose video conferenze, con Ampelio costretto temporaneamente in ospedale a causa di una frattura; Aldo nel bar semideserto di Massimo; Pilade comodamente seduto sul divano di casa e il Rimediotti che non sa bene come far funzionare quegli aggeggi tecnologici così complicati, i quattro daranno vita a diverse discussioni, finalizzate a risolvere un nuovo giallo, questa volta proveniente direttamente dalla Calabria.

Questo perchè Alice, fidanzata di Massimo, è rimasta bloccata lì dopo il lockdown e, quello che per lei doveva rivelarsi una breve trasferta motivata da un corso di formazione, diverrà un soggiorno a tempo indeterminato. In quelle terre si troverà a indagare sulla morte di una coppia di coniugi: lui freddato con un colpo di pistola al supermercato e lei avvelenata nella sua casa. Quale mistero si nasconde dietro questi due decessi?

Ancora una volta non mancheranno le discussioni, le ipotesi e, soprattutto, le intromissioni dei quattro vecchietti nell'indagine, il tutto condito dal loro caratteristico vernacolo toscano, punto di forza dell'intera serie. Come al solito, anche Massimo si troverà coinvolto dal caso, in questo episodio costretto a vivere con la madre a causa dei lavori di ristrutturazione della sua nuova casa.

Nel romanzo trova quindi spazio non solo l'indagine attorno alla quale ruota il fulcro di questo nuovo libro, ma anche molte tematiche legate al covid, come l'isolamento e la paura (soprattutto degli anziani), ma anche le difficili condizioni degli operatori sanitari e dei ristoratori. Il tutto però viene narrato con leggerezza e delicatezza, perciò il lettore non si sentirà oppresso da un argomento che, purtroppo, è ancora al centro delle nostre vite e, come al solito, non mancherà la sottile ironia che caratterizza da sempre questa serie. Apprezzatissimo il colpo di scena finale, che non avevo previsto e che ho apprezzato davvero tanto. Un romanzo che per tutti questi motivi non può essere tralasciato dagli amanti della serie.


DELLO STESSO AUTORE:

La briscola in cinque

Il gioco delle tre carte 

Il re dei giochi

La carta più alta 

Il telefono senza fili

La battaglia navale 

A bocca ferme

Sei casi al BarLume

lunedì 18 ottobre 2021

Il ballo delle pazze

Cari lettori, iniziamo la settimana con la recensione del romanzo "Il ballo delle pazze", scritto da Victoria Mas ed edito da Edizioni e/o.

Vera protagonista della storia non è tanto un personaggio, quanto un luogo, ovvero la Salpetriere, un manicomio femminile parigino costruito nel 1600. Un posto che, sin dalla sua origine, rappresentava uno dei mezzi attraverso il quale la società maschilista confinava le donne considerate "scomode", come mendicanti e prostitute.

La vicenda narrata nel libro si svolge alla fine dell'Ottocento: il manicomio è diventato un ospedale psichiatrico nel quale lavorano grandi esponenti della medicina, come Charcot e Babinski, che approfondiscono le tematiche legate alla psicanalisi, ma non ha perso la sua connotazione di fondo. 

All'interno dei suoi corridoi cammina Therese, una delle pazienti più anziane, in passato obbligata a prostutirsi dall'uomo che credeva di amare e che in quel posto si sente più sicura che nel mondo esterno; la giovane Louise, rimasta precocemente orfana e costretta a subire le violenze dello zio, ancora alla ricerca del vero amore; Genevieve, un'infermiera votata alla scienza che, dietro il suo carattere di ghiaccio, nasconde il trauma di un lutto non ancora elaborato e che trascorre le sue giornate tra l'ospedale, nel quale lavora, e il suo appartamento, in cui vive in completa solitudine.

La sua monotonia subirà uno scossone quando una giovane di buona famiglia, Eugenie, verrà internata nell'ospedale dal suo stesso padre, che non accetta il fatto che la ragazza dica di riuscire a mettersi in contatto con i defunti e si interessi di fenomeni paranormali. L'incontro con questa giovane metterà in discussione tutte le credenze sulle quali Genevieve ha basato la propria vita e, per la prima volta, l'infermiera metterà a rischio sè stessa e la propria esistenza per aiutare Eugenie. E quale migliore occasione che sfruttare il cossidetto "Ballo di metà Quaresima", un evento in cui la Salpetriere apre i suoi cancelli alla popolazione, che con curiosità si diverte a ossservare le internate divertirsi in un ballo in maschera...

Ho saputo dell'esistenza di questo romanzo grazie ai social: non fa parte del mio solito genere di letture, ma devo ammettere che la trama ha sin da subito catturato la mia curiosità, anche perchè tendo ad apprezzare molto quelle storie che, dietro alle vicende di fantasia, nascondono degli elementi reali, che mi permettono di accrescere così la mia cultura. 

In questo caso ho scoperto dell'esistenza di questa struttura e di come negli anni si è evoluta, conservando, però, sempre quel maschilismo di fondo, che ha condannato nel tempo moltissime donne, costrette a sottostare al volere di padri, fratelli, mariti, zii. Questo è il principale filo conduttore della narrazione. Altri elementi presenti sono l'antitesi tra fenomeni paranormali e scienza e, più in generale, l'ipocrisia della società dell'epoca, intimorita e incuriosita nello stesso tempo da quelle persone che consideravano diverse, alienate, e perciò da confinare.

Dalle mie parole potete quindi comprendere come la storia sia ricca di tematiche di notevole rilievo, che incuriosiscono il lettore e lo spingono a sua volta alla riflessione. Per questo, mi sento di consigliare la lettura a chinunque abbia voglia di leggere una storia non particolarmente lunga, dal punto di vista del numero delle pagine, ma non per questo superficiale.

mercoledì 13 ottobre 2021

Ritorno a Whistle Stop

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Ritorno a Whistle Stop", scritto da Fannie Flagg ed edito da Rizzoli.

Trattasi dell'attesissimo seguito di "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop", che avevo letto qualche anno fa, apprezzandone anche la versione cinematografica.

In questo nuovo libro, l'autrice si focalizza soprattutto sul personaggio di Buddy, figlio di Ruth. Il lettore potrà così conoscere il suo futuro dopo la morte della madre e la chiusura del celebre caffè, gestito dalla stessa Ruth e da Idgie. Egli, appassionatosi agli animali grazie a "zia" Idgie, intraprenderà la professione di veterinario, si sposerà con la sua storica fidanzata e avrà una figlia, Ruthie, la quale lo renderà nonno di due nipoti.

Le vicende della vita lo porteranno alla vedovanza, così Buddy si trasferirà in una casa di riposo. La nostalgia di Whistle Stop, però, sarà troppo grande, così un giorno l'uomo deciderà di scappare dall'istituto per poter rivedere quei luoghi che gli ricordano l'infanzia.

Quella fuga darà inizio a una catena di eventi che attireranno l'attenzione di Evelyn, che nel primo libro aveva ascoltato con grande attenzione i ricordi di Ninny (cognata di Idgie) su Whistle Stop e il celebre caffè. Grazie alle sue parole, il lettore potrà così apprendere che sarà proprio grazie agli incontri con Ninny che Evelyn, anche se in tarda età, riuscirà a riprendere in mano la propria vita e a costruirsi una carriera lavorativa densa di clamorosi successi.

Una volta conosciuto Buddy e stretto una forte amicizia con Ruthie, Evelyn deciderà di sfruttare il suo successo e, soprattutto, il suo patrimonio per dare il via a un progetto che coinvolgerà in prima persona Ruthie e lo stesso Buddy, facendogli così vivere uno dei suoi sogni più grandi...

Ho apprezzato molto la lettura di questo libro e mi ha fatto molto piacere ritrovare i personaggi che tanto avevo amato nel primo romanzo. Inoltre, la narrazione strutturata su diversi piani temporali mi ha permesso non solo di conoscere le sorti dei vari personaggi, ma anche di approfondire con qualche simpatico aneddoto la vita al caffè durante la gestione di Idgie e Ruth. Apprezzatissimo anche il filo conduttore dell'intera storia, ovvero quello delle seconde possibilità.

Per quanto riguarda l'atmosfera che si respira tra le pagine, non posso negare di aver rinvenuto una patina di triste nostalgia nella prima parte, mentre nella seconda gradualmente questo sentimento cambia prospettiva e diventa la giusta motivazione per far sì che i personaggi possano reagire proiettandosi sul futuro e non su una rassegnata rievocazione del passato. Per questo cambiamento fondamentale sarà l'azione di Evelyn, la cui evoluzione da un libro all'altro stupirà molto il lettore. 

Un libro, quindi, che consiglio vivamente a tutti coloro che hanno apprezzato il celeberrimo "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop", con l'invito, a chi non lo conoscesse, di iniziare la lettura partendo proprio da questo primo romanzo: sono convinta che non basterà molto per affezionarsi a tutti i suoi personaggi!


DELLA STESSA AUTRICE:

Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop

mercoledì 6 ottobre 2021

Il piccolo negozio del lieto fine

Cari lettori, oggi vi voglio parlare dell'ultimo romanzo di Ali McNamara, "Il piccolo negozio del lieto fine", edito da Newton Compton.

In questo nuovo libro, l'autrice fa tornare i suoi lettori nell'immaginaria cittadina di Saint Felix, situata sulle coste della Cornovaglia, un posto magico, dove secondo un'antica leggenda si verificano strani fenomeni, inspiegabili con la razionalità, che hanno come scopo quello di aiutare le persone a raggiungere la propria felicità.

In questa nuova storia i prescelti sono Kate e Jack. La prima gestisce un negozio di merceria, assieme ai suoi aiutanti (e amici) Anita e Sebastian, ed è una donna single con una figlia adolescente, Molly. Il secondo si è da poco trasferito nella cittadina decidendo di aprire un negozio di articoli di pittura. E' un ex veterano di guerra dal carattere un po' brusco che, per colpa di un incidente, è costretto a vivere su una sedia a rotelle.

Complici una vecchia macchina da cucire e un cavalletto, i due verranno a conoscenza della storia d'amore tra la sarta Clary e il pittore Arty, vissuti a Saint Felix negli anni Cinquanta, e della profonda amicizia tra la figlia di Clary, Maggie, e un anziano pittore "naif" del posto, Freddie, alla cui figura ruota un mistero che aleggerà per tutte le pagine del libro, fino all'incredibile rivelazione finale.

Le vicende di questi personaggi coinvolgeranno molto Kate e Jack, i quali inizieranno gradualmente a provare un'attrazione reciproca. Jack, però, s'ingelosirà non poco quando Kate comincerà a uscire con Julian, figlio di un celebre pittore del quale le sue opere sono esposte nella nuova galleria d'arte di Sain Felix...

Quale uomo riuscirà a far palpitare il cuore di Kate? Jack, che sotto un carattere rude nasconde una profonda sensibilità, oppure il raffinato ed elegante Julian?

E' sempre un piacere leggere un romanzo di Ali McNamara: nonostante non sia particolarmente amante dei "paranormal romance" trovo le sue storie sempre molto delicate, capaci di trasmettere benessere e tranquillità. In esse, inoltre, vengono affrontate tematiche importanti: in questo caso l'argomento principale è la disabilità, affrontatata attraverso il personaggio di Jack, e il modo attraverso il quale le persone tendono a rapportarsi a essa, oltre a tutte le difficoltà affrontate da chiunque abbia questo problema. Nel romanzo trovano comunque spazio anche altre tematiche, come quella dell'omosessualità e dello stalking.

Molto interessante pure la storia che si sviluppa nel passato, che i due protagonisti riescono a conoscere attraverso una modalità davvero originale, che vi lascio scoprire. Il mistero che aleggia attorno alla figura del pittore Freddie incuriosisce il lettore e lo spinge a proseguire con la lettura. Nella parte dedicata ai ringraziamenti ho letto che l'autrice si è ispirata a un artista realmente esistito, Aldred Wallis, e personalmente ho apprezzato questa sua scelta, in quanto mi ha permesso di conoscere un pittore di cui ignoravo l'esistenza. Apprezzatissime anche le apparizioni dei personaggi protagonisti degli altri due romanzi ambientati a Sain Felix, "Il piccolo negozio di fiori in riva al mare" e "Un'estate indimenticabile". 

Un romanzo che, in conclusione, mi sento di consigliare a tutti gli amanti delle storie d'amore velate da un pizzico di magia, capaci però di affrontare tematiche concrete e molto attuali.

 

DELLA STESSA AUTRICE:

Colazione a Notting Hill 

Il piccolo negozio di fiori in riva al mare

Colazione in riva al mare 

L'estate delle coincidenze

Un'estate indimenticabile 

Appuntamento in riva al mare