lunedì 22 dicembre 2025

Le piccole libertà

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo di Lorenza Gentile "Le piccole libertà", edito da Feltrinelli.

La storia ruota attorno a Oliva, una trentenne che abita in provincia di Milano. La sua vita sembra percorrere binari prestabiliti: un lavoro nel settore del marketing che spera possa diventare indeterminato, una relazione che la condurrà presto all'altare con un giovane avvocato, una casa che presto diventerà la loro in fondo alla via in cui abitano i suoi genitori. 

Nonostante la sua esistenza appaia perfetta, la ragazza soffre di attacchi di panico in quanto, per compiacere i familiari, tende a soffocare le sue attitudini e i suoi desideri, come la passione per la cucina e per il teatro e quella per gli snack orientali, che la madre, fissata con la dieta, aborrisce. 

La sua quotidianità subirà uno scossone quando riceverà una lettera da zia Vivienne, la sorella del padre, che la invita a raggiungerla a Parigi, città in cui abita. La donna è sempre stata considerata una sorta di "pecora nera" della famiglia. Con il sogno mai realizzato di diventare poetessa e degli interessi che vanno e vengono alla velocità della luce, è sempre stata considerata volubile e inaffidabile, soprattutto dal fratello e padre di Oliva che non le parla da anni, ovvero dal momento in cui ha scoperto qualcosa sul suo conto che l'ha portato a troncare il loro rapporto.

Oliva, che non conosce il motivo della loro rottura, verrà colta dall'improvvisa voglia di rivedere la zia, con la quale non ha rapporti da sedici anni. Così, dopo aver propinato una bugia ai genitori, raggiungerà la capitale francese senza sapere che quello sarà il primo passo che la porterà a rivalutare la propria vita e a prendere delle decisioni che rivoluzioneranno per sempre il suo futuro.

Una volta raggiunta Parigi e il luogo dell'appuntamento, la libreria "Shakesperare and Company", la nostra protagonista dovrà fare i conti con l'assenza della zia, ma in quel luogo conoscerà il giovane Victor che, assieme ad altri ragazzi, vive nel piano superiore della libreria.

Integratasi con facilità in quel piccolo gruppo che vive secondo uno stile di vita bohemien, Oliva vivrà una serie di avventure e di esperienze che la avvicineranno al suo io più profondo, portandola a vivere con un'inedita spensieratezza che le farà comprendere l'importanza di essere sè stessa. Nel frattempo, la zia continuerà a sfuggirle e il suo soggiorno a Parigi dovrà per questo prolungarsi...

Era da tanti anni che volevo leggere un romanzo di questa scrittrice, le cui trame mi hanno sempre incuriosita. Devo ammettere che se non avessi segnato la lettura di uno dei suoi romanzi nei propositi letterari di quest'anno, forse avrei ancora una volta rimandato la lettura, ma ora sono davvero contenta di essermi decisa a scegliere questo libro dalla mia infinita wish list.

La storia pone al centro una tematica molto attuale che potrebbe riguardare ciascuno di noi, ovvero la contrapposizione tra ciò che siamo con ciò che dobbiamo essere. Trovo che qusto esia un argomento molto attuale e che la scrittrice sia stata molto brava nell'affrontarlo presentandoci una storia molto originale in grado di catturare il lettore sin dalle prime pagine.

Oliva è una protagonista che ha una spiccata forza vitale ma che si è trovata a smorzarla per non deludere le aspettative della sua famiglia. Nel corso del romanzo vivrà una vero e proprio percorso di crescita che la porterà ad affermarsi come una donna con le proprie passioni e ambizioni.

Al termine del libro ho scoperto che la libreria "Shakespeare and Company" esiste veramente, così come il rifugio dei giovani al piano superiore (la stessa autrice racconta di aver fatto questa esperienza) e ciò è per me un valore aggiunto alla storia, perchè amo molto le trame che mescolano qualche aspetto reale facendomi in questo modo scoprire qualcosa di nuovo. 

Purtroppo, però, ci sono stati anche degli aspetti che non mi hanno pienamente soddisfatta. Il primo è una leggera lentezza, seppur a tratti, in alcune parti centrali del libro; il secondo è l'immaturità di un'amica parigina di Oliva che, all'improvviso, scopre di aspettare un bambino. Penso che quello stile di vita "alla giornata" non si addica a un neonato e ho trovato un po' immaturo il proposito di volerlo allevare in quell'ambiente, anche se alla fine ci sarà un colpo di scena che scombussolerà i suoi piani. Infine, mi sarebbe piaciuto che nel finale il rapporto tra zia e nipote fosse maggiormente approfondito, senza utilizzare l'espediente usato dall'autrice (non posso aggiungere altro per il rischio spoiler) e avrei gradito anche un confronto tra la zia, Oliva e il padre. 

A parte questi aspetti del tutto soggettivi, ho trovato questa lettura davvero molto gradevole e per questo ho intenzione di recuperare tutti gli altri libri di questa scrittrice. Intanto vi invito a recuperare questo romanzo, nel caso non lo abbiate già fatto, oppure a condividere la vostra opinione nei commenti se invece lo avete letto. 

 

Nel frattempo colgo l'occasione per augurare a tutti un felice e sereno Natale 2025.

 

 

Gif presa da https://www.funimada.com/christmas-cards/christmas-151.html


mercoledì 10 dicembre 2025

La regola dell'ortica

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "La regola dell'ortica", scritto da Nunzia Scalzo ed edito da Feltrinelli.

La vicenda prende il via quando la grafologa siciliana Bea Navarra riceve un incarico molto particolare da una donna, che le chiede di esaminare la scritta vergata dalla zia Norma gli ultimi istanti prima di spararsi nel lontano 1965. Sua madre, ovvero la sorella di Norma, non crede al suicidio e vorrebbe che la grafologa riuscisse a dimostrare che quelle parole sono state scritte da un'altra persona, che ha voluto così confondere la polizia sulla reale dinamica dei fatti.

Di fronte a quell'incarico legato a un cold case, la nostra protagonista proverà a sfoderare tutte le sue competenze in ambito grafologico, e non solo. Aiutata dall'amico e giornalista Domenico darà il via a un'indagine che la porterà a inquadrare meglio il contesto in cui viveva la vittima. Dalle nozze con Andrea Longo, aspirante cardiochirurgo, alla sofferenza causata da un aborto e dalla difficoltà di diventare madre; dallo stretto rapporto con l'amica Evelina alla violenta litigata con il marito pochi istanti prima di morire...

Intercalati ai capitoli che raccontano le indagini della grafologa, il lettore potrà immergersi ancora di più nel contesto della Catania del 1965 grazie ad altre parti che narrano la vicenda della misteriosa morte di Norma dal punto di vista delle persone che gravitavano attorno all'esistenza della vittima, come il marito, l'amica, i parenti. In questo modo passato e presente si alternano in una trama che coinvolge il lettore fino ai capitoli finali.

Quando ho scoperto l'esistenza di questo romanzo, ho subito prenotato una copia in biblioteca in quanto da sempre molto attratta dalla grafologia e per questo curiosa di cimentarmi con una storia che ruotasse attorno a questa disciplina. Da questo punto di vista mi è piaciuto molto seguire le indagini della protagonista e le parti più tecniche sono narrate in modo fluido, senza annoiare o appesantire la narrazione. Anche il contesto è ben delineato, così come ho trovato azzeccato il significato del titolo e l'inserimento di diversi punti di vista.

Purtroppo, però, pur rimanendo coinvolta dal caso di Norma dal primo all'ultimo capitolo, devo ammettere che lo stile con cui è stato scritto questo libro non ha soddisfatto le mie aspettative. Tutti i personaggi della storia, sia dell'intreccio presente sia di quello passato, sono logorroici, pronunciano discorsi infiniti e interagiscono pochissimo con i loro interlocutori. Avrei capito se questa fosse la peculiarità di uno, ma purtroppo quasi tutti presentano questa caratteristica. Inoltre, pronunciano diverse parole in dialetto siciliano: per alcune il significato è facilmente comprensibile per altre no, e per chi come me abita al nord è stato impossibile capirle tutte. Sempre a proposito dei dialoghi, molti purtroppo mi sono sembrati troppo artificiosi, anche quelli di persone appartenenti a uno strato sociale più basso, e in un capitolo (in cui un personaggio inizia a parlare come se fosse un altro con una precisione allucinante) sono talmente surreali da risultare quasi fastidiosi. 

Nelle ultime pagine vengono gettate le basi per un secondo volume, ma devo ancora decidere se proseguire o meno con quella che ha tutte le intenzioni di diventare una serie. Le caratteristiche stilistiche di cui vi ho appena parlato non mi hanno fatto apprezzare il romanzo così tanto come mi aspettavo perciò, sebbene la storia legata alle indagini sia molto avvincente e dai risvolti non banali, non mi sento di consigliarvi pienamente la lettura di questo libro, ma di promuovervela con riserva.

mercoledì 3 dicembre 2025

Strani disegni

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Strani disegni", scritto da Uketsu ed edito da Einaudi.

Trattasi di un giallo orientale dalla struttura molto particolare. E' infatti composto da quattro ampi capitoli (anticipati da poche pagine introduttive) che, di primo acchito, paiono raccontare storie slegate le une dalle altre. 

A poco a poco, però, man mano che ci si addentra nella lettura, si possono comprendere tutti i punti di intersezione che, agganciati gli uni agli altri, danno vita a una storia davvero avvincente e appassionante, che ha come filo conduttore l'analisi psicologica di alcuni disegni, funzionali al dipanarsi della trama.

Nel primo capitolo, due studenti universitari con la passione per i misteri inizieranno a fare congetture su uno strano blog trovato per caso in rete. In esso, gestito da un giovane che si fa chiamare con uno pseudonimo, viene narrata la quotidianità del suo autore, sposato e in procinto di diventare padre. Almeno fino a quando una tragedia lo porterà a interrompere l'aggiornamento del suo blog. Tra i vari post, i due universitari troveranno dei disegni, realizzati dalla moglie del blogger, che parrebbero celare un inquietante messaggio.

Nel secondo capitolo, viene narrata la sparizione di un bambino di sei anni e la conseguente preoccupazione della sua mamma. Il piccolo, poco prima di scomparire, aveva realizzato un disegno all'asilo che presenta delle strane correzioni. Potrebbe essere celato in quei tratti il motivo della sua improvvisa scomparsa? Tanto più che in quei giorni i due stanno vivendo nell'angoscia, a causa di una persona misteriosa che li insegue di sera e quando si ritrovano soli per la strada o nell'androne del palazzo in cui abitano.

Nel terzo capitolo, sarà invece la morte misterioso di un professore d'arte a catalizzare l'attenzione del lettore. Un uomo dal carattere spigoloso che, dopo una spedizione in montagna, verrà trovato morto la mattina seguente. Qualcuno ha distrutto le sue fattezze e solo dal cibo presente nel suo stomaco si riuscirà a stabilire il momento del decesso. Ma c'è un disegno che l'uomo ha realizzato dietro a uno scontrino, che potrebbe essere in grado di sciogliere i numerosi dubbi attorno all'omicidio. Un aspirante giornalista, ex allievo della vittima, proverà a riprendere le indagini molti anni dopo il delitto e ad analizzare i profili dei tre maggiori indiziati: un amico e collega, una studentessa e la moglie, ovvero gli unici a sapere che quel giorno il professore avrebbe scalato quel monte. 

Nel quarto e ultimo capitolo, ogni elemento troverà la sua precisa collocazione negli occhi e nella mente del lettore, che potrà così ottenere un quadro chiaro ed esaustivo dell'intera vicenda colmando così ogni dubbio e perplessità.

Devo ammettere che inizialmente non ero molto sicura di affrontare questa lettura, perchè pensavo si trattasse di un romanzo horror. Invece è proprio un giallo in piena regola, di natura psicologica, e già questo per me è un valore aggiunto, in quanto trattasi di uno dei miei generi preferiti. A lettura conclusa, poi, non posso che confermare la bellezza e, soprattutto, l'originalità di questa storia, capace di avvinghiare così tanto il lettore da rendergli complicato staccarsi dalle pagine del libro.

La trama coinvolge davvero tanto e i misteri legati ai disegni non fanno che accrescere la curiosità di chi legge. Anche scoprire a poco a poco i legami tra i vari capitoli avvince ancora di più il lettore. 

Lo stile dello scrittore, un misterioso autore di cui non si conoscono nè il nome nè le fattezze, è molto asciutto ed essenziale. Presenta inoltre un buon numero di parti dialogate, che conferiscono dinamicità alla vicenda narrata. Non è presente una forte introspezione psicologica perchè questa, più che alle parole, è affidata ai disegni, parti essenziali della trama, che arricchiscono i capitoli assieme a delle parti più schematiche e a diagrammi, sempre funzionali alla storia.

Un romanzo quindi che consiglio vivamente a tutti gli amanti del giallo, ma anche a chi abbia voglia di cimentarsi con una storia molto originale dal punto di vista strutturale, ricca di misteri e dai risvolti inaspettati.

mercoledì 26 novembre 2025

Tutto troppo segreto

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Tutto troppo segreto", scritto da Anna Premoli ed edito da Newton Compton.

Trattasi del seguito di "Tutto troppo complicato", che avevo letto e apprezzato lo scorso anno. Anche in questo secondo libro, il lettore potrà ritrovare i due protagonisti, ovvero i fiscalisti Violante e Amedeo.

Dopo aver collaborato nell'indagine riguardante traffici illegali di opere d'arte, Violante è diventata socia dello studio di Amedeo e per questo i loro contatti sono diventati quotidiani. L'attrazione tra i due è molto forte, ma la giovane non è intenzionata a lasciarsi andare e talvolta si trova a ripensare alle loro investigazioni con un pizzico di nostalgia.

Il destino, però, riporterà nelle loro vite un nuovo caso da risolvere: la moglie di un vecchio cliente di Amedeo denuncerà loro la scomparsa di suo marito, un antiquario. La donna, venuta a conoscenza delle loro precedenti prodezze, si fida del loro intuito dato che la polizia sembra non dar peso alla sua denuncia, avendo classificato la scomparsa come "volontaria"

Violante non esiterà un secondo nel volerla aiutare e, sebbene con qualche titubanza, Amedeo si lascerà coinvolgere. Da tutto questo partirà una nuova indagine che porterà i due a ficcare il naso nel mondo delle banche svizzere e del reciclaggio di denaro. 

Un ambiente vasto e pericoloso che coinvolgerà Violante più del necessario nel momento in cui si troverà di fronte a un indizio che collegherà anche alla misteriosa scomparsa del padre, avvenuta vent'anni prima.

Chi ha letto il primo libro ricorderà che la ragazza nasconde un segreto legato alla figura paterna, che ancora influenza il suo modo di essere e di rapportarsi con gli altri. Attraverso questa indagine, Violante si renderà conto che scavando a fondo potrebbe riuscire a risalire non solo al mistero legato alla scomparsa dell'antiquario ma anche del genitore stesso, potendo così far pace una volta per tutte con il suo passato e vivere con maggior sicurezza il proprio presente. 

Ad aiutarla non ci sarà solo Amedeo, ma il lettore potrà ritrovare anche Jeanne (amica del cuore di Violante e sorella di Amedeo) e il commissario Marco Martini, che non vede di buon occhio le loro investigazioni, ma sarà capace di sorvegliare il gruppo con la rigida professionalità che lo contraddistingue e di intervenire nei momenti più cruciali. L'attrazione tra lui e Jeanne è palpabile e nell'epilogo vengono gettate le basi per un futuro libro sulla loro coppia, che leggerò sicuramente.

Dopo aver passato anni (anche precedenti all'apertura del blog) a leggere uno dopo l'altra tutte le uscite di questa scrittrice, ho trascorso un periodo in cui ho preferito dedicarmi ad altre letture. Quando poi, lo scorso anno, ho saputo dell'uscita di "Tutto troppo complicato", ho deciso di tornare a leggere qualcosa di suo, ritrovando in quella storia dinamiche particolari che mi hanno coinvolta e intrattenuta attraverso una trama mistery romance davvero appassionante. Ora, concluso il seguito, vi posso affermare con sicurezza che questo libro è ancora più bello del primo.

Ho apprezzato tantissimo la commistione tra romance e mistery e anche il modo in cui l'autrice è riuscita a intrecciare nella trama gialla le vicende personali di Violante, appena accennate nel primo libro, conservando una leggerezza capace di smorzare la serietà delle tematiche affrontate. 

Ho gradito tanto anche la crescita e la conseguente maturazione di Violante, una giovane donna segnata da un passato irrisolto, ma determinata a far luce sulla verità e a trovare la forza interiore per lasciarsi andare all'amore per Amedeo, un personaggio maschile maturo e affidabile ma non per questo noioso, diverso dai soliti personaggi maschili dei romance e che ho adorato tantissimo. La loro è una coppia molto reale, alla cui base vi sono delle fondamenta concrete di amore e fiducia reciproca che mi ha fatto comprendere la solidità dei loro sentimenti.

Lo stile scorrevole e curato, capace di intrecciare momenti più seri e intimisti ad altri più leggeri e ironici dona un valore aggiunto alla storia. Ammetto che in certi punti alcuni passaggi mi sono sembrati un po' sopra le righe, ma a me non hanno disturbato perchè penso che in questo tipo di storie certe scene un po' inverosimili possano essere ammesse. 

Insomma, dalle mie parole potete comprendere come questo romanzo si sia rivelato addirittura al di sopra delle mie aspettative e per questo, in attesa di conoscere meglio la coppia formata da Jeanne e Marco, vi invito alla lettura di questa storia, ovviamente facendo precedere a questa, se non lo avete già fatto, quella di "Tutto troppo complicato".


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mercoledì 19 novembre 2025

Il segreto di Villa Carlotta

Cari lettori, oggi vi voglio parlare di un romanzo che ero molto curiosa di leggere, "Il segreto di Villa Carlotta", scritto da Silvia Montemurro ed edito da Giunti.

Trattasi del primo romanzo di una serie che racconta storie d'amore ambientate ciascuna in una villa del lago di Como. L'ambientazione di questa vicenda è Villa Carlotta di Tremezzo.

Ci troviamo nel 1848 e la diciottenne Carlotta, figlia del principe Alberto di Prussia, è dovuta scappare dalla corte assieme alla sorella minore Maria, la nonna e la madre Marianne a causa del divorzio di quest'ultima.

Sul lago di Como fatica ad ambientarsi e neanche il grande amore per la pittura riesce a consolarla. Una notte, dopo aver udito strani rumori e quella che le pare la voce di una bambina, decide di avventurarsi tra i corridoi, riuscendo a trovare un vecchio diario. Quello di una giovane domestica, Elena, che tra quelle mura ha lavorato per i precedenti affittuari. Una ragazza della stessa età di Carlotta che, nonostante la differenza di stato sociale, presenta molte affinità con la nostra protagonista. Pagina dopo pagina, Carlotta si farà coinvolgere dalle vicende raccontate da Elena, riconoscendo nella sua voglia di vivere e di amare, oltre che nel desiderio di ribellione e riscatto, tratti della propria personalità. 

Nello stesso tempo, la nostra protagonista sarà impegnata nel suo debutto in società. La madre, infatti, nonostante le scelte personali, è fermamente intezionata a far contrarre a Carlotta un buon matrimonio e per questo la giovane dovrà partecipare a ogni sorta di feste ed eventi mondani. E sarà proprio durante la sua presentazione che s'imbatterà in nel duca Giorgio, un ragazzo molto diverso dai suoi corteggiatori. Un giovane cupo e tenebroso, con il quale la giovane intreccerà un rapporto fatto di attrazione e scontro. Un ragazzo che ha tutta l'aria di nascondere dei segreti...

Come vi ho anticipato, questo libro mi ha subito attratta e, a lettura conclusa, posso affermare che le mie aspettative sono state ampiamente soddisfatte. L'ambientazione suggestiva, l'attrazione tra Carlotta e Giorgio e l'aura di mistero che avvolge le loro storie sono gli elementi che rendono questo romanzo una lettura molto intrigante e coinvolgente. 

Inizialmente le vicende prendono piede con un ritmo abbastanza tranquillo poi, però, gli eventi e i colpi di scena si susseguono serrati fino all'epilogo. Lo stile delll'autrice è molto scorrevole e, nello stesso tempo, dettagliato, soprattutto nel delineare i sentimenti dei vari personaggi, psicologicamente molto ben costruiti, portando così il lettore ad amare e a soffrire con loro. Interessante è stato poi scoprire nella nota finale gli spunti storici da cui l'autrice è partita per costruire questa trama che mescola realtà a fantasia.

Inutile affermare che sono già molto curiosa di leggere anche il secondo volume, che spero venga pubblicato al più presto. Alcune questioni legate ai personaggi minori sono rimaste aperte, quindi mi piacerebbe un loro ritorno nei prossimi libri. Nel frattempo, vi invito alla lettura di questo libro, soprattutto se siete amanti delle trame che mescolano Storia, sentimenti e misteri.

mercoledì 5 novembre 2025

Solo il tempo lo dirà (La saga dei Clifton #1)

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Jeffrey Archer ,"Solo il tempo lo dirà", edito da HarperCollins.

Trattasi del primo libro della serie dei Clifton, che ha per protagonista il giovane Harry Clifton, nato nel 1920. Egli non ha mai conosciuto il padre, in quanto gli è sempre stato detto che è morto durante la prima guerra mondiale, ma il ragazzo non sa che attorno alla figura del genitore e alla sua stessa nascita aleggiano diversi segreti.

Nonostante ciò troverà nella persona del vecchio Jack (uno misterioso signore che vive dentro una vecchia carrozza di un treno nel cantiere navale di Bristol, dove lavora suo zio Stan) la figura paterna che non ha mai avuto, una sorta di angelo custode che, senza farglielo sapere, lo aiuterà a realizzarsi nonostante il difficile contesto familiare in cui vive.

Harry presenta un talento nel canto e per questo, attraverso l'aiuto dell'uomo e di altre persone che gli gravitano attorno e dei sacrifici della madre, riuscirà a intraprendere un percorso scolastico che lo strapperà dalla strada e lo porterà, nell'arco della sua giovinezza, a frequentare le scuole più prestigiose d'Inghilterra, fino ad ambire alla prestigiosa università di Oxford.

E sarà proprio durante il suo percorso scolastico che stringerà una forte amicizia con due studenti: Deakins e Giles Barrington, quest'ultimo figlio di Hugo Barrington, proprietario del cantiere navale dove vive il vecchio Jack, lavora lo zio e aveva prestato servizio suo padre. Un uomo meschino, che conosce benissimo i segreti legati a Harry e alla sua famiglia e che è disposto a tutto per farli rimanere tali.

Il suo intento, però, vacillerà quando non solo l'amicizia tra i due ragazzi diverrà sempre più solida, ma anche quando il nostro protagonista conoscerà la sorella di Giles, Emma, e se ne innamorerà perdutamente...

Era da molto tempo che desideravo leggere i libri di questa saga (composta da ben sette volumi) e, a lettura ultimata del primo, posso affermare con sicurezza che proseguirò con entusiasmo anche con gli altri volumi. 

Sono rimasta molto coinvolta dalla storia di Harry e dei personaggi che gravitano attorno alla sua vita e sono molto curiosa di continuare, in quanto questo libro si conclude con un vero e proprio colpo di scena che spinge il lettore a domandarsi quale sarà il suo destino.

L'autore ha scelto di impostare la storia dividendo il racconto in diverse sezioni, le quali raccontano gli eventi dal punto di vista di ciascun personaggio principale come Harry stesso, ma anche la madre Maisie, Hugo Barrington, il vecchio Jack, Giles Barrington, Emma Barrington. Se questo permette al lettore di comprendere bene gli eventi, dall'altro avrei preferito che l'autore avesse mescolato tutte queste focalizzazioni perchè in questo modo, ogni volta che si inizia una sezione dedicata a uno specifico personaggio, molti eventi sono raccontati un'altra volta e ciò, anche se viene fatto da una prospettiva sempre diversa, tende a mio parere a smorzare un po' la tensione narrativa.

A parte questo, però, la storia è davvero avvincente e avventurosa, anche perchè non appartiene a un vero e proprio genere ma, anzi, mescola al suo interno elementi tipici del romanzo di formazione, del mistery, dello storico, senza rinunciare ai sentimenti.

Per questo, la mia opinione è positiva e sono sicura che proseguirò presto con la lettura del secondo libro.

mercoledì 22 ottobre 2025

L'amore al posto giusto al momento giusto

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata all'ultimo romanzo di Ali McNamara, "L'amore al posto giusto al momento giusto", edito da Newton Compton.

Protagonista della storia è Eve, che lavora come antiquaria nel negozio lasciatole in eredità dai nonni in Clockmaker Court, una zona di Cambridge. Avvolta da un passato oscuro del quale preferisce non parlare, nel corso degli anni ha stretto una forte amicizia con i suoi vicini negozianti, assieme ai quali condivide gran parte della quotidianità. 

Profondamente amante delle storie di tutti gli oggetti che vende, un giorno le si presenta l'occasione di occuparsi dello sgombero di una villa antica, il cui proprietario è morto. La giovane si troverà costretta a interagire con il nipote, Adam, con il quale Eve instaurerà un rapporto un po' conflittuale. Con il passare dei giorni, però, i due si avvicineranno a tal punto che Adam, il quale sogna di dare una svolta alla propria vita dopo un tragico evento, deciderà di aprire una libreria proprio nel negozio accanto a quello di Eve.

E sarà proprio durante i lavori di sistemazione che i due si troveranno a vivere un'esperienza incredibile, che affonda le proprie radici su diversi eventi, i quali destabilizzeranno i due giovani e comprendono foto storiche molto particolari, formule incomprensibili nascoste sui libri del nonno di Adam, un negozio nascosto tra i loro due e, infine, una camera segreta che pare abbandonata dal periodo del secondo conflitto mondiale.

Nel corso delle loro indagini, Eve e Adam scopriranno inoltre che le storie dei loro antenati, ricche di misteri mai svelati, s'intrecciano e che anche il loro incontro parrebbe essere destinato da anni...

Chi legge il mio blog sa che non amo le storie che hanno alla base una componente fantastica, ma per quanto riguarda i romanzi di Ali McNamara faccio sempre un'eccezione. Le sue trame, infatti, mi piacciono sempre molto perchè, oltra alla componente irreale, è sempre presente una storia d'amore unita a tematiche più serie, sempre trattate con sensibilità e delicatezza. In questo caso, trattasi della disabilità (affrontata attraverso la presenza di Barney, collaboratore e amico di Eve) e del disturbo post traumatico da stress, argomenti già molto cari alla scrittrice.

A differenza di altri suoi romanzi, la componente fantasy è molto più accentuata e devo ammettere che inizialmente ciò non mi ha fatto particolarmente impazzire, anche perchè il mistero su cui si trovano a indagare i due personaggi principali è molto intricato e complesso. Man mano che procedevo con la lettura, però, sono rimasta affascinata da questa storia e non vedevo l'ora di proseguire con la lettura per scoprire quello che sarebbe successo. 

Per quanto riguarda i personaggi, invece, ho preferito più Adam a Eve, che all'inizio mi è sembrata troppo prevenuta nei confronti dell'uomo senza un vero motivo. Continuando con la lettura, però, ho finito per apprezzare entrambi e ammirarli per la forza con cui hanno affrontato le tragiche vicende di cui sono state vittime.

Per questi motivi, consiglio la lettura del libro a chi ama trame fantastiche, ma anche a chi abbia già letto i romanzi di questa autrice e conosce la particolarità delle sue storie.


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