sabato 18 marzo 2017

Ops, c'è un messaggio per te - II parte

Cari lettori, dopo aver raccontato la nascita del mio primo romanzo nel post della settimana precedente (http://langolodiariel.blogspot.it/2017/03/ops-ce-un-messaggio-per-te-i-parte.html), oggi vorrei soffermarmi sulla trama, approfondendo quello che già potete leggere nella sinossi su amazon.

La protagonista della mia storia si chiama Milena, è poco più che ventenne, e da sempre vive in un immaginario paesino sui colli piacentini, un posto dove i suoi abitanti vivono in un modo semplice e senza le normali comodità e tecnologie. La ragazza lavora come commessa in un panificio e non sa bene come costruire il suo futuro: sposarsi con l'unico ragazzo del posto? Trasferirsi da qualche altra parte?

Un giorno sua cugina, studentessa universitaria che vive a Milano, le comunica che partirà per gli Stati Uniti con il programma Erasmus e le offre la possibilità di abitare in città nella casa in cui aveva vissuto fino in quel momento, e per la quale aveva già pagato l'affitto. Inoltre le comunica che una sua amica, direttrice di una rivista femminile, si è offerta di assumerla, nonostante la ragazza non abbia particolari qualifiche.

Dopo qualche esitazione Milena decide di accettare, ma la nuova vita non sarà così semplice: per prima cosa si troverà costretta a condividere l'appartamento con una ragazza dal carattere completamente opposto al suo, che vive solo per fare shopping, aggiornare il profilo facebook e passare le notti in discoteca. Ma non è detto che due persone così diverse non possano fare amicizia: riusciranno le due ragazza a trovare un punto di incontro e, magari, diventare amiche? Cosa nasconde la sua conquilina sotto l'aspetto di una ragazza ricca e superficiale?

Durante il colloquio di lavoro, invece, la nostra protagonista non troverà l'amica della cugina ad aspettarla, ma il suo saccente fidanzato, che la mette alla prova per potersi conquistare il posto, per il quale la considera la classica "raccomandata": incontrare un famoso scrittore milanese che da anni non rilascia interviste. Milena però è una ragazza determinata e con ogni mezzo cercherà di raggiungere il suo obiettivo...

In seguito, quando comincerà a lavorare, si renderà conto di un fatto inaspettato: la rivista femminile per cui collabora come assistente sta vivendo un periodo di forte crisi; i colleghi sono demotivati soprattutto perchè Agata, la direttrice amica della cugina di Milena, non fa nulla per cercare di salvare il salvabile. Il motivo di questo suo comportamento lo scoprirete leggendo il romanzo!

Da tutto ciò si può capire come Milena si trovi in difficoltà: ma con tanta determinazione, un pizzico di fortuna, e un buon tasso di ingenuità e incoscienza proverà a salvare le sorti della rivista mettendo, a un certo punto, a rischio anche la propria incolumità.

Una dolce sorpresa, però, l'attende, in una giornata in cui sta viaggiando in metropolitana: su una delle riviste che distribuiscono gratuitamente nelle stazioni, Milena legge una dedica d'amore indirizzata proprio a lei. Da questo momento in poi inizierà una serie di indagini per scoprire l'identità del suo ammiratore segreto (un collega? Un vicino di casa? Un semplice passante?); indagine che la condurrà dritta dritta da un ragazzo che rappresenta per lei il prototipo del "principe azzurro": peccato che anche i principi al giorno d'oggi abbiano i loro problemi e, quando Milena scoprirà il suo segreto, cercherà di aiutarlo il più possibile, fino a quando...

Ok, ora mi fermo se no poi vi racconto troppo! Spero che questa sinossi un po' più estesa vi sia piaciuta, e vi dò appuntamento al prossimo sabato per un post dedicato all'analisi dei personaggi principali del romanzo!

giovedì 16 marzo 2017

A che servono i Greci e i Romani?

Cari lettori, oggi, per la mia rubrica dedicata alle uscite che più mi hanno colpito, vi voglio segnalare un libro di genere un po' diverso da quelli che cito di solito, un saggio che mi ha incuriosita e che mi sembra ricco di interessanti spunti di riflessione:

 TRAMA (da amazon)

Sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche - e soprattutto classiche - viene chiesto: «A che cosa serve?» Dietro questa domanda agisce una rete di metafore economiche usate per rappresentare la sfera della cultura («giacimenti culturali», «offerta formativa», «spendibilità dei saperi», «crediti», «debiti» e così via). A fronte di tanta pervasività di immagini tratte dal mercato, però, sta il fatto che la storia testimonia una visione ben diversa della creazione intellettuale. La civiltà infatti è prima di tutto una questione di pazienza: e anche la nostra si è sviluppata proprio in relazione al fatto che alla creazione culturale non si è chiesto immediatamente «a che cosa servisse». In particolare, è proprio lo studio dei Greci e dei Romani a meritare questa pazienza: soprattutto in Italia, un paese la cui enciclopedia culturale è stata profondamente segnata dall'ininterrotta conoscenza dei classici. Se si vuole mantenere viva questa presenza, però, è indispensabile un vero e proprio cambiamento di paradigma nell'insegnamento delle materie classiche nelle nostre scuole.

mercoledì 15 marzo 2017

Hai conquistato ogni parte di me

Cari lettori, oggi per voi la segnalazione del nuovo romanzo di Alessandra Paoloni, "Hai conquistato ogni parte di me", edito in digitale da Newton Compton al costo di 2, 99 euro.
Di seguito la sinossi e l'incipit per stuzzicare la vostra curiosita!

TRAMA

Nicoletta Catullo lavora come giornalista per un un noto settimanale italiano. Ha ambizioni letterarie e un libro nel cassetto che non ha mai avuto il coraggio di far leggere a nessuno. La sua vita cambia totalmente quando il suo direttore le commissiona un articolo molto particolare: intervistare il cast di una nuova fiction italiana sui Borgia. Nicoletta ha modo non solo di conoscere personaggi già famosi ma anche Luke Grady, un giovane attore che si sta facendo ammirare nel panorama cinematografico italiano. Al termine delle interviste per il suo articolo, la ragazza si ritrova però a firmare, senza saperlo, un documento che la legherà per i mesi a venire a Luke Grady: l'accordo "segreto" che siglerà la "costringerà" a vestire i panni della “finta fidanzata” dell'attore, fino al termine delle riprese della fiction...  


Incipit

È verità universalmente nota che quando si ha fretta di salvare qualcosa al computer o si ha urgenza di stampare un documento importante, la tecnologia avverte l’ansia umana e rallenta le sue prestazioni. Infatti le porte dell’ascensore si aprirono più lentamente del solito, tanto da farle dubitare che si sarebbero bloccate a metà, impedendole di uscire. Le parve di sentirle ghignare soddisfatte mentre alla fine si spalancavano, dopo averle fatto temere il peggio.
Nicoletta doveva farsi trovare nell’ufficio del direttore alle dieci in punto ed era già in ritardo di una manciata di minuti. Ora, grazie al maledetto ascensore, era in ritardo di una manciata di minuti e qualche altro prezioso secondo.
Il corridoio del quarto piano era deserto ma dietro le porte chiuse, mentre lo attraversava, riusciva a sentire il picchiettare delle dita che viaggiavano veloci sulle tastiere dei pc. L’ultimo numero di «Ab Urbe Condita», secondo le statistiche di quella settimana, era stato al passo con le vendite di altre più longeve e famigerate riviste come «Panorama» o «l’Espresso». Un evento che il direttore editoriale Tommaso Torricelli aveva voluto festeggiare assegnando al suo team ore di lavoro extra. “Perché l’onda si cavalca quando è alta”, aveva detto con il suo inconfondibile accento milanese. Ma, a differenza di tutti gli altri suoi colleghi, soltanto Nicoletta era stata convocata nel suo ufficio.

martedì 14 marzo 2017

Scusami se esisto

Cari lettori, oggi per voi un consiglio letterario: questa settimana vi voglio segnalare il romanzo di un'autrice poco conosciuta ma veramente brava, che nei suoi romanzi mescola tinte rosa, gialle e umoristiche. Una lettura che vi consiglio per passare qualche ora in buona compagnia:

TRAMA (da amazon)

Una sorella è per sempre... purtroppo! Così, al contrario dei suoi tre mariti, io non potevo divorziare da Sharon, anche se non eravamo mai andate d'accordo. Io ero la sorella zitella, quella che abitava a New York, faceva la sceneggiatrice di soap opera e, secondo Sharon, non sarebbe riuscita a trovare un uomo che la sposasse neanche pagandolo. Lei viveva fra le palme e il lusso della Florida, a poca distanza dalla mamma, e per mestiere organizzava sfarzosi matrimoni. Fu proprio nostra madre a indurmi a tentare una rappacificazione: ebbe un attacco di cuore e io mi precipitai con armi e bagagli al suo capezzale, decisa a mettere fine alla guerra dei cent'anni. Ma la tregua durò poco, perché bastò il sorriso di un fascinoso quanto ipocrita cardiologo per farci disseppellire l'ascia di guerra. Non so come sarebbe andata a finire se le cose non avessero preso di colpo una piega imprevista, se Sharon non avesse inseguito l'ennesima fede al dito e se io non mi fossi imbattuta in un tipo con una predilezione per le donne che portano nomi di piante. A proposito, io mi chiamo Deborah...

domenica 12 marzo 2017

Marzo: la Viola

Cari lettori, oggi ritorna la mia rubrica mensile dedicata ai fiori e alle loro leggende. Questo mese parleremo di un fiore che ha già cominciato a diffondersi con i primissimi tepori di fine inverno, sto parlando della viola.



Secondo una leggenda, la ninfa Io, amata da Zeus, si recò un giorno presso un lago per poter appartarsi con lui. La moglie di Zeus (Era), conoscendo le scappatelle del marito, scese sulla Terra per coglierli di sorpresa. Zeus, però, riuscì tempestivamente a trasformare Io in una giovenca. 
Era, sospettando qualcosa, chiese a Zeus di donarle il cavallo, che affidò ad "Argo dai cento occhi". Durante la prigionia, Io non riusciva a mangiare il cibo dei cavalli, così Zeus fece crescere nel prato delle viole, come nutrimento per la sua amata. 
In seguito Zeus cercò di liberare Io con l'aiuto di Ermes, che decapitò "Ago dai cento occhi". Era, arrabbiatissima, punse Io con un tafano, la quale cominciò a correre passando per il mare (dalla quale prese il nome Ionio) e giungendo fino in Egitto, dove Zeus le ridiede il suo aspetto e nel quale governò con il nome di Iside. 

La viola viene nominata anche nel mito di Demetra, addolorata per aver perso la figlia Persefone, rapita dal dio degl'Inferi Ade. Dato che Demetra, per la rabbia, aveva provocato sulla terra una forte carestia (era la dea delle messi), Ade decise di ridarle la figlia a partire dalla primavera e Persefone, tornata dall'aldilà, trovò ad attenderla un campo ricco di viole.

Secondo un'altra leggenda di origine frigia, le viole nacquero dal sangue di Attis, che si era suicidato per non essere riuscito a sposare la figlia di re Mida. A Roma, il 22 marzo, era il giorno dedicato alla viola, durante il quale si svolgeva una processione proprio in onore del giovame innamorato.

Altre storie celebrano questo fiore come dotato di poteri divinatori: si dice che i Cavalieri della tavola rotonda fossero soliti consultarla per conoscere il loro destino. Ma la viola viene anche concepita come il fiore dell'amore e degli innamorati.

Oggi la viola viene usata in modi diversi: possiede infatti sia proprietà fitoterapiche (dermatologiche e antifiammatorie) sia culinarie, dato che viene utilizzata per confezionare dolci. 


Fonti:


sabato 11 marzo 2017

Ops, c'è un messaggio per te: I parte

Cari lettori, da oggi vorrei parlarvi, con una serie di post dalla cadenza più o meno settimanale, dei miei tre romanzi in modo più approfondito: di ognuno vi racconterò la loro "nascita", passando per la trama, l'analisi dei personaggi e delle ambientazioni, per un totale di quattro post per romanzo.

Con questo vi parlerò della nascita del mio primo romanzo, "Ops, c'è un messaggio per te". La storia mi è venuta in mente durante i primi anni di università, durante i viaggi in treno, oppure alla sera prima di andare a dormire, praticamente nei miei momenti di noia. Piano piano ho sviluppato, nella mia mente, la trama, ma ho aspettato molti anni a scriverla, perchè gli studi non mi consentivano di dedicarmi in modo continuativo alla stesura di un romanzo (in compenso, ogni tanto scrivevo racconti, ma di quelli ve ne parlerò un'altra volta).

Praticamente, ho iniziato a scrivere i primi capitoli della storia nel settembre del 2013, come "antidoto" per smorzare la tensione della discussione della mia tesi di laurea, avvenuta proprio alla fine di quel mese, poi, una volta laureata, ho dedicato sempre più tempo alla scrittura, completando il romanzo nei primi mesi del 2014. Sono stata molto contenta di aver trovato finalmente un momento per mettere su carta la mia storia (anzi, su word!), perchè temevo di dimenticarne alcuni particolari.

Nonostante l'abbia spedita ad alcune grandi case editrici ho subito pensato all'idea del selfpublishing, che ho scoperto dopo aver letto il primo romanzo di Anna Premoli. Così, nel febbraio 2014, l'ho pubblicato su una di queste piattaforme, ma mi sono subito accorta che era molto difficile farsi conoscere e vendere qualche copia. Nonostante avessi creato una pagina facebook di riscontri non ce n'erano: un giorno, dopo circa un mese dalla pubblicazione, quando mi accorsi che il grafico delle vendite segnalava la vendita di una copia, mi sembrava quasi un miracolo! 

Poi, nel novembre dello stesso anno, ho deciso di cambiare piattaforma e di pubblicare solo con amazon: per farmi conoscere misi il mio romanzo in promozione gratuita per 5 giorni (cosa che prima non potevo fare) e, in quei giorni, schizzai subito al primo posto della classifica dei romanzi gratuiti, rimanendoci per tutta la durata della promozione. Pensavo che, una volta ritornato a pagamento, il mio romanzo sarebbe tornato nei bassifondi della classifica, invece non fu così, anzi, continuai a vendere tantissimo, riuscendo a rimanere in top 100 per un po' di giorni e raggiungendo quasi la vetta nel settore dei romanzi rosa.

Con le numerose vendite cominciarono ad arrivare più recensioni, che mi diedero le prime soddisfazioni, dato che la maggior parte delle mie lettrici mostrò di aver apprezzato la mia storia. Ovviamente non si può piacere a tutti, in particolare ricordo due recensioni negative: una praticamente piena di insulti, la classica recensione distruttiva alla quale ogni scrittore deve farci l'abitudine se vuole dedicarsi a questa attività, l'altra invece molto utile, dato che mi segnalava un aspetto che avevo notato anch'io, ovvero la difficoltà nel fare descrizioni. Cercai allora di migliorarle, aggiungendo più particolari e smussando alcune frasi, sperando non dico di aver raggiunto l'obiettivo ma almeno di essermi avvicinata a esso.

Ora il romanzo non occupa più vette particolarmente alte, ma ogni tanto mi delizia ancora con qualche vendita e, periodicamente, in base alle regole di amazon, è possibile trovarlo disponibile non solo a pagamento (1,50 euro), ma anche gratuitamente.

Questa è la sua storia "editoriale": settimana prossima, nel prossimo post, vi parlerò in modo più dettagliato della trama, vi aspetto!

giovedì 9 marzo 2017

Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)

Cari lettori, tra le nuove uscite, oggi vi voglio segnalare il nuovo libro di Virginia Bramati, che sono molto curiosa di leggere:

TRAMA (da amazon)

Il nuovo romanzo di Virginia Bramati, che racconta di Agnese, l'adorabile protagonista a cui improvvisamente muore la madre, e che si ritrova a fare i conti con i ritmi lenti della campagna, sullo sfondo di una Brianza sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare. Agnese è una ragazza esuberante, autonoma, insofferente verso tutto ciò che frena la sua corsa, ma improvvisamente, la vita prende una piega terribilmente dolorosa e si ritrova scaraventata dal centro di una metropoli che non dorme mai, in una grande casa lungo un fiume, immersa nei ritmi immutabili della campagna. Una grande casa in campagna. Una madre morta troppo presto. Un giovane medico dagli occhi buoni e misteriosi. E un'estate in cui tutto sta per cambiare. Pagina dopo pagina, scopriamo insieme ad Agnese la saggezza nascosta nei gesti semplici della cura dei fiori: perché la felicità è più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.