domenica 8 maggio 2016

La parola più bella...

Cari lettori, oggi, per ricordare la festa della mamma, ho deciso di riportare una poesia a tema del poeta crepuscolare Marino Moretti (1885-1979) , dal titolo "La parola più bella":


Mamma. 
Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s'ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s'è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.


P.s. Ovviamente, tanti auguri a tutte le mamme lettrici :-)   

venerdì 6 maggio 2016

Un'opera leopardiana poco conosciuta: la "Paralipomeni della batracomiomachia"

Cari lettori, oggi per la rubrica culturale del venerdì mi piacerebbe presentarvi un'opera poco conosciuta di uno dei più grandi poeti della nostra letteratura: Giacomo Leopardi. Questo poeta, infatti, non scrisse solo i piccoli e i grandi idilli, lo zibaldone dei pensieri, le operette morali e la Ginestra, come di solito ci fanno studiare a scuola, ma si cimentò anche con un poemetto satirico eroicomico in ottave: la "Paralipomeni della batracomiomachia", un titolo che sembra uno scioglilingua e che letteralmente significa "continuazione della guerra tra le rane e i topi". Fu una delle sue ultime opere, infatti fu composta tra il 1833 e il 1837 (anno della sua morte) e pubblicata postuma nel 1842.

Leopardi scrisse questo poemetto (strutturato in 8 canti) intendendolo come una continuazione di un'opera attribuita a Omero (la "Batrocomiomachia"), che il poeta di Recenati aveva avuto modo di tradurre e di studiare intensamente. Omero in essa aveva trattato della guerra tra i topi e le rane e Leopardi riprende questa tematica rielaborandola e concependola in senso allegorico.

Nell'opera infatti i topi rappresentano i patrioti italiani risorgimentali e liberali che, all'inizio del poema, vengono sconfitti sia dalle rane, che rappresentano le truppe pontificie, sia dai granchi, che sono l'emblema delle truppe austriche. Probabilmente Leopardi intendeva in questo modo far riferimento in chiave satirica al fallimento dei moti risorgimentali degli anni 20 e 30 dell'Ottocento. 

In uno degli ultimi canti del poema, un intellettuale facente parte della schiera dei topi, Leccafondi, compirà un viaggio giungendo fino nell'oltretomba dei topi, con lo scopo di interrogarli per avere delle profezie sul futuro: ma la sua visita non otterrà l'effetto sperato, perchè l'oltretomba non è altro che il nulla e le anime lì presenti sono capaci solo che di ridere di fronte alle sue assurde richieste. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad uno dei più importanti fili conduttori delle opere leopardiane e cioè la fragilità umana, oltre che la morte intesa solo come dissoluzione della materia. A Leccafondi non resterà altro da fare che tornare sulla Terra e chiedere l'aiuto del generale Assaggiatore, ma poi il poema si interrompe bruscamente, perchè Leopardi dichiara che l'antico manoscritto da cui aveva preso spunto per scrivere la storia è terminato. 

Nel corso dei miei studi non ho avuto modo di leggere o di approfondire quest'opera, ma credo che sia riduttivo non considerarla, anche marginalmente, quando si affronta lo studio della produzione leopardiana, in quanto emblematica nel rappresentare il rapporto tra il poeta stesso con la storia a lui contemporanea. Rapporto che è stato espresso, a mio parere, in un modo molto originale e alternativo.

giovedì 5 maggio 2016

Biscotti, dolcetti e una tazza di tè

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare un romanzo adatto per passare un buon momento di relax: la storia è incentrata sulle vicende di tre donne, che si trovano a condividere un servizio da tè. Lo stile è scorrevole e adatto proprio per una lettura d'evasione!


TRAMA (da amazon)

Jenny ha ventisei anni, lavora nell'editoria e passa tutto il tempo che ha a disposizione a organizzare il matrimonio dei suoi sogni. Maggie gestisce un negozio di fiori e si è lasciata alle spalle un rapporto doloroso. Alison sembra avere una vita perfetta: ha sposato il suo primo amore e ha due splendide figlie. Jenny, Maggie ed Alison - tre donne in tre fasi della vita diverse eppure vicine - si ritrovano un giorno in un mercatino dell'antiquariato a contrattare per accaparrarsi lo stesso servizio da tè. Per uscire da quella strana situazione decidono di acquistarlo in società e condividerlo, e giorno dopo giorno, tazza di tè dopo tazza di tè, tra chiacchiere, pettegolezzi e piccoli segreti, finiranno per scoprire un'amicizia che cambierà le loro vite.

mercoledì 4 maggio 2016

Zia mame

Un saluto a tutti, il post di oggi è dedicato alla recensione della mia ultima lettura, un romanzo che da tempo avevo voglia di leggere, "Zia Mame", scritto da Patrick Dennis (pseudonimo di Edward Everett Tanner III) ed edito dalla casa editrice Adelphi nel 2009. Trattasi però di una nuova edizione, perchè la prima risale addirittura al 1955.

La storia è ambientata principalmente negli Stati Uniti, nell'arco di tempo che va dagli anni '20 agli anni '50 e parla di un ragazzino, Patrick, il quale, essendo diventato orfano, a undici anni venne affidato alla sua unica parente, zia Mame, una donna eccentrica e fuori dagli schemi, appassionata della cultura giapponese (tanto da avere un servitore, Ito, proprio di questa nazionalità) ma anche di cocktail, feste e ricevimenti. 

Gli undici capitoli che compongono il romanzo raccontano ognuno le avventure vissute da Patrick e da Zia Mame: dal loro primo incontro alla scuola "speciale" in cui il ragazzino verrà iscritto dalla zia, passando per le descrizioni delle attività intraprese da Mame per risollevarsi dalla crisi economica del '29, fino all'incontro con colui che sarebbe diventato suo marito. L'esuberanza della zia causerà non pochi guai a Patrick sia durante il suo persorso di studi sia per quanto riguarda le sue prime relazioni amorose. Per non parlare di quando, una volta trovata la sua dolce metà, Patrick avrà un bambino...

Questi capitoli, apparentemente dalla struttura autonoma, sono collegati dal seguente espediente narrativo: all'inizio del primo capitolo Patrick, ormai adulto e sposato, legge su un giornale l'entusiastica descrizione di una donna che allevò un figlio non suo,facendo così nascere in lui uno spontaneo paragone tra la storia della donna narrata dal giornale e quella vissuta da lui con zia Mame, che in parecchi punti lo faranno apparire come una vera e propria "vittima".

Al termine del romanzo è presente un breve saggio di Matteo Codignola, curatore dell'edizione, che tra le altre cose, racconta di come questo espendiente venne inserito su richiesta della casa editrice, per dare un senso unitario alla storia. Consiglio la lettura di questo saggio anche per avere delle informazioni in più sull'autore e la sua vita particolare, densa di successi ma anche di sofferenze.

Così come consiglio la lettura di questo frizzante romanzo, che non solo allieterà i vostri momenti di relax, ma vi farà divertire in compagnia di questa donna così eccentrica che di certo attirerà la vostra curiosità. Molto apprezzato anche lo sfondo storico su cui si muovono le vicende, che parte dall'epoca del proibizionismo, per toccare la crisi del '29 passando per il new deal, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Non fatevi ingannare dalla data di composizione: lo stile e fresco e gioviale non vi farà per nulla rimpiangere lo stile di scrittura dei moderni chick lit!

martedì 3 maggio 2016

Nero come il ricordo

Cari lettori, oggi vi voglio consigliare un altro giallo scritto da Carlene Thompson, un'autrice poco conosciuta ma, a mio parere, abile nello scrivere romanzi molto intriganti e pieni di suspance e di misteri: generalmente le sue storie affondano su eventi del passato che, dopo molti anni, giungono prepotentemente alla luce...


TRAMA (da amazon)

Hayley è felice: anche se è sola nel bosco, e il papa si è allontanato per capire meglio cos'era quel grido terrificante laggiù, ora c'è un pagliaccio che le viene incontro. Hayley chiede al pagliaccio se è stato papà a mandarlo: lui conferma, e insieme si avviano nel folto della foresta... Hayley viene trovata decapitata e carbonizzata un mese dopo. Passano vent'anni: la mattina della vigilia di Halloween, Caroline, sua madre, crede di impazzire; è certa di aver sentito la voce della figlia, nel magazzino del negozio di un'amica. La sera, fra i ragazzi che scampanellano, c'è una bimba vestita da pagliaccio, identica a Hayley, mentre in una stanza di casa riemerge dal nulla Twinkle, il suo pupazzo preferito. L'indomani Pamela, l'unica persona che aveva visto la bambina dopo il rapimento - legata e imbavagliata sul sedile posteriore di un'automobile - ma non l'aveva detto a nessuno, viene sgozzata in casa sua. Ma è solo il primo di una serie di delitti, minacce, aggressioni, che colpiscono persone che hanno fatto qualcosa di male a Hayley, o che in qualche modo erano collegate a lei. Persine Chris, padre di Hayley, e Alfred, il secondo marito di Caroline, vengono feriti. Poi, un giorno, anche la terza figlia di Caroline, Melinda - che nel frattempo ha fatto amicizia con la bambina così somigliante a Hayley, e tra l'altro si chiama proprio Hayley - scompare da scuola...

lunedì 2 maggio 2016

Tag: Avrebbe assolutamente dovuto...

Buon lunedì, cari lettori. Oggi vorrei iniziare la settimana con il tag "Avrebbe assolutamente dovuto...": ringrazio Alisya del blog "Un libro nel cassetto" per avermi nominata (potete leggere le sue interessanti risposte cliccando su questo link: http://unlibronelcassetto.blogspot.it/2016/05/avrebbe-assolutamente-dovuto-book-tag.html). 

E ora ecco le mie considerazioni:

Avrebbe assolutamente dovuto... avere un seguito

Tra tutti i romanzi che ho letto, il primo che mi è venuto in mente è stato "Ti ricordi di me?" di Sophie Kinsella, uno dei romanzi che più ho apprezzato di quest'autrice. (Attenzione, qui farò un po' di spoiler). Parla di una ragazza che ha cancellato dalla memoria i ricordi della sua vita recente e che, di conseguenza, non riconosce più l'uomo che amava. Per questo decide di lasciarlo per ricostruire la sua vita partendo unicamente da se stessa. Peccato però che alla fine del romanzo comincino a riaffiorare alcune sensazioni legate a dei ricordi con lui! Saranno servite a darle la spinta finale per poter tornare insieme al suo innamorato? Avrà poi ricordato qualcosa in più? Kinsella, faccelo sapere ;-)


Avrebbe assolutamente dovuto... avere un spin-off

"Orgoglio e pregiudizio": penso che un approfondimento sulla relazione Jane/Bingley, ostacolata dalle perdide cognate, potrebbe essere interessante. Così come una storia sulla sorella di Darcy, oppure sulla coppia più scandalosa del libro: quella tra Wicham e Lidia!

 
Avrebbe assolutamente dovuto... scrivere più libri

Giorgio Faletti: adoro i suoi romanzi e, anche se non li ho letti tutti, mi dispiace sapere che la lettura di questi andrà "a esaurimento".


Avrebbe assolutamente dovuto... finire in modo diverso

Qui la scelta è piuttosto ampia, ma tra tutti sceglierei la "Locandiera" di Goldoni; pur adorando questa commedia sono rimasta delusa dalla conclusione: va bene che non si vive di solo amore, ma sposare il proprio collaboratore solo per finalità pratiche è un po' triste. A mio parere Mirandolina avrebbe dovuto riflettere di più sulla proposta del Cavaliere di Ripraffatta, o al massimo cercarsi qualcun altro.


Avrebbe assolutamente dovuto... avere una saga cinematografica

Su questo sono sicura: la quadrilogia de "L'amica geniale" scritta da Elena Ferrante meriterebbe proprio una bella trasposizione al cinema. Andrei a vederla pure io, che di cinema non sono proprio appassionata...








Avrebbe assolutamente dovuto... avere una serie tv

Sarà una risposta un po' strana, ma a me piacerebbe proprio una bella serie incentrata sulla "Divina Commedia"!


Avrebbe assolutamente dovuto... avere un solo punto di vista

Difficile dare una risposta secca: forse mi azzarderei a dire "Qualcuno con cui correre" di Grossman, nel quale viene raccontata sia la storia del ragazzino che deve cercare il proprietario di un cane sia quella dell'effettiva proprietaria. Forse se quest'ultima non fosse stata raccontata dal punto di vista di lei la storia avrebbe assunto più mistero, perchè i fatti sarebbero stati svelati a poco a poco... forse però... non ne sono del tutto sicura... In generale non disprezzo i libri con più punti di vista.

Avrebbe assolutamente dovuto... avere un'altra copertina

"L'amore non è mai una cosa semplice" di Anna Premoli. Io adoro le copertine della Newton, a mio parere sono le migliori, e questa non si esime: il problema però è che la ragazza in copertina, leggendo la storia, sembra fisicamente più simile all'amica della protagonista (che riveste un ruolo secondario) e non alla protagonista stessa! Non vi sembra un po' strano?





Avrebbe assolutamente dovuto... mantenere la copertina originale

Qui mi viene in mente "Io sto con Marta" di Giorgio Ponte. Questo romanzo è stato pubblicato prima con il self e poi con Mondadori. Io ho letto quest'ultima versione, ma ho avuto modo di vedere entrambe le copertine e, a mio parere, la prima (quella a sinistra) era più adatta a sottolineare la storia e lo stile ironico dell'autore.



Avrebbe assolutamente dovuto... fermarsi al primo libro

"Tre metri sopra al cielo" di Federico Moccia. Ho letto questo libro al liceo perchè piaceva a molte mie compagne di classe. La storia non mi è piaciuta molto (troppi luoghi comuni e troppa poca sintonia da parte mia con i personaggi che, tra l'altro, hanno soprannomi indecenti) ma devo ammettere che in giro c'è di peggio. Ho provato a leggere il seguito solo per vedere se i due protagonisti si rimettevano insieme. Risultato: ho resisitito fino a metà, poi ho mollato sconsolata, leggendo frettolosamente le ultime righe per vedere come andava a finire. Mi perdoni l'autore (so personalmente quanto la scrittura di un romanzo costi tempo e fatica) ma non ce l'ho proprio fatta.

Queste sono le mie risposte, spero vi siano piaciute :-)

A mia volta nomino:

Susy de "I miei magici mondi"
Angela di "Chicchi di pensieri"
Vanessa di "Blog di cinema e non solo"
Nik de "Gli alberi da libri"

Però, al di là delle nomine, mi piacerebbe che rispondesse a questo tag chiunque abbia voglia di farlo, magari inserendo il proprio link nei commenti!
Buon pomeriggio a tutti :-)

domenica 1 maggio 2016

1° maggio

Ci ho pensato un po' prima di decidere di scrivere un post dedicato al 1° maggio: trovo che sia un po' ipocrita oggi come oggi definire "festa" questa ricorrenza, quando moltissime persone si trovano senza un lavoro, quando altre un'occupazione ce l'hanno ma non è quella che desiderano (e magari sono anche sfruttate e sottopagate), per non parlare di coloro che si trovano "sul filo del rasoio", con la costante preoccupazione di trovarsi da un giorno all'altro in cassa integrazione o in mobilità. 

Però poi, alla fine, ho deciso di scrivere questo post, pensando che sarebbe interessante parlare delle origini di questa ricorrenza, ricordando le persone che in passato sono morte per difendere i loro e i nostri diritti.

La festa dei lavoratori venne istituita dalla Seconda Internazionale, tenutasi nel 1889, che scelse come data proprio quella del 1° maggio per ricordare un evento accaduto negli Stati Uniti nel 1886. In quell'anno infatti la protesta di un gruppo di scioperanti, che chiedevano la riduzione dell'orario di lavoro a 8 ore, venne soffocata nel sangue (massacro di Haymarket). 

A questa iniziativa aderì anche l'Italia. Durante il fascismo, però, questa festa venne spostata dal 1° maggio al 21 aprile, confluendo nei festeggiamenti dei cosiddetti "natali di Roma". Dopo la seconda guerra mondiale la festa del 1° maggio venne ricostiuita e si tornò a festeggiarla a partire dal 1947.

Una piccola curiosità: in America la festa del lavoro non si festeggia oggi, ma il primo lunedì di settembre (Labor Day).

Se siete interessati ad approfondire l'argomento, vi consiglio il libro di Francesco Renda, "Storia del primo maggio. Dalle origini ai giorni nostri".



Buona domenica a tutti :-)