martedì 15 febbraio 2022

Marina

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Marina" di Carlos Ruiz Zafon, edito da Mondadori.

Protagonista della storia è Oscar, un ragazzino che trascorre in collegio la maggior parte delle sue giornate. Per evadere da quella realtà monotona e soffocante, spesso si diverte a lasciare di nascosto il convitto, girovagando per le strade della Barcellona di fine anni Settanta. E sarà proprio durante una delle sue passeggiate che la sua attrazione verso una canzone, proveniente da un grammofono, lo condurrà verso una villa decadente, nella quale abitano una sua coetanea, Marina, assieme a suo padre German, un ex pittore. Nella casa, prima Oscar ruberà un orologio e poi quando, pentitosi per quel gesto, deciderà di restituirlo ai legittimi proprietari, conoscerà per la prima volta i due abitanti.

Oscar e Marina stringeranno una forte amicizia e la giovane coinvolgerà il nostro protagonista in una grande avventura. Tramite una donna misteriosa, senza volto e vestita sempre di nero, che si aggira in un vecchio cimitero, i due giovani conosceranno un oscuro personaggio, Michail Kolvenik, di professione costruttore di protesi. Man mano che proseguiranno con le indagini, Oscar e Marina conosceranno a fondo la vita e la personalità di questo individuo, il cui solo scopo è quello di sconfiggere la morte, su sè stesso e sugli altri, anche a costo di mettere a repentaglio la propria sanità mentale.

Quando una delle persone che gravitano attorno a Kolvenik morirà misteriosamente, i due ragazzi capiranno che quel personaggio, che da i più è creduto morto a causa di in un incendio, è deciso a tutto pur di recuperare una sostanza che potrebbe donargli l'immortalità e forse anche con l'aiuto di un complice...

Attorno a questa storia dai risvolti misteriosi, trova ampio spazio la descrizione del rapporto tra Oscar e Marina. Il ragazzo sembrerà provare per lei qualcosa che va ben oltre all'amicizia, ma la giovane è molto riluttante e, quando Oscar conoscerà il suo segreto, comprenderà più a fondo i sentimenti di Kolvenik e si troverà a fare una scelta importante, che pregiudicherà il suo futuro.

Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, non sapevo bene cosa aspettarmi. Lo scorso anno ho completato la lettura della quadrilogia de "Il cimitero dei libri dimenticati", che mi è piaciuta moltissimo e per questo ero curiosa di leggere altro di questo autore. Purtroppo, però, la lettura di questa storia non mi ha coinvolto come immaginavo e credo che ciò sia stato dovuto dall'uso eccessivo del soprannaturale, che personalmente non apprezzo se presente in gran quantità. Avrei preferito che certi fatti misteriosi venissero spiegati con razionalità, come ne "L'ombra del vento".

Ho gradito però le tematiche che sono state affrontate nel libro, in quella che si è rivelata una sorta di rivisitazione del classico inglese "Frankenstein", come la volontà umana di superare i propri limiti e la conseguente pazzia, argomenti cari anche al mondo classico, basti pensare al tema dell'"hubris" greco. Nonostante sia stato scritto prima della sua celebre quadrilogia, nella storia sono anticipate molte caratteristiche del suo modo di scrivere, come la mescolanza in un unico libro di generi diversi (romanzo di formazione, thriller, horror...) e lo stile evocativo e maliconico, in particolar modo nella descrizione di Barcellona che, pur non avendo mai visitato, ho imparato a conoscere proprio grazie ai suoi libri. 

Pur con qualche perplessità, quindi, mi sento di consigliare questo romanzo a tutti gli appassionati di quest'autore: di certo vi aiuterà a conoscerlo meglio, assaporando tutte le sfumature della sua eclettica produzione letteraria.


DELLO STESSO AUTORE:

L'ombra del vento

Il gioco dell'angelo 

Il prigioniero del cielo

Il labirinto degli spiriti 

10 commenti:

  1. Devo finire di leggere la quadrilogia, il primo mi era piaciuto molto! Questo non so se lo leggerò, ma sembra interessante!

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    1. Ciao Monica, il migliore per me è "L'ombra del vento" però mi è piaciuto molto ritrovare i personaggi di questo romanzo e le sue atmosfere anche negli altri tre libri della serie :-)

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  2. che trama piena di mistero; interessante questo accostamento a frankestein e lo sfondo di barcellona mi sembra molto suggestivo; comprendo le tue perplessità sugli aspetti paramormal nel senso che anche io non gradisco quando sono eccessivi ;-)
    ciao Ariel!!

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    1. Ciao Angela, i libri di Zafon sono sempre pieni di mistero e questo è uno degli aspetti che più amo di questo autore ;-)

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  3. Questo è stato il romanzo con cui ho conosciuto Zafon, e indipendentemente da tutto ciò che ha scritto conserverà per me un posto speciale! ^^

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    1. Ciao Silvia, per me invece il suo primo libro è stato "L'ombra del vento", un romanzo che è entrato subito nella lista dei miei libri preferiti :-)

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  4. Anche io ariel non ano il soprannaturale..pero l ambientazione del romanzo mi intriga molto...
    Grazie della recensione buon we

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    1. In effetti questo romanzo ha spunti che ho gradito e altri un po' meno... grazie a te, Daniela, e buon we anche a te :-)

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  5. Zafon ha scritto dei libri incredibilmente belli, mi è dispiaciuto molto apprendere della sua morte.

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    1. Ciao, benvenuto nel mio blog :-) Concordo con il tuo pensiero!

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