Cari lettori, ritorna oggi la mia rubrica mensile dedicata all'arte. Questo mese ho deciso di parlarvi di un quadro che è conservato a Venezia, più precisamente nelle Gallerie dell'Accademia, un'opera davvero particolare, che è stata a lungo argomento di discussione tra gli storici dell'arte, a causa del suo enigmatico significato, sto parlando del dipinto "La Tempesta" del pittore veneto Giorgione.
L'artista dipinse il quadro nei primi anni del 1500, su committenza dell'amico Gabriele Vendramin. In seguito, dopo numerosi passaggi di proprietà, negli anni '30 del 1900 fu acquisita dal comune di Venezia.
Nel quadro è rappresentata una donna nuda che allatta un bambino (sulla destra) e, al lato sinistro, un uomo che sorregge un bastone. I due personaggi sono inseriti in un contesto composto da alberi, un ruscello, rovine architettoniche e, sullo sfondo, alcune abitazioni. Nel cielo nuvoloso irrompe un fulmine.
Come già accennato, gli storici dell'arte hanno dibattuto a lungo sul senso di questo dipinto: inizialmente si è pensato per una scelta casuale dei personaggi, in seguito si è cercato un significato. A sostegno di ciò si sono sviluppate alcune teorie che si rifanno a una lettura allegorica dei personaggi.
Una di queste sostiene che l'uomo sia la personificazione della Fortezza e la donna quella della Carità, entrambi in balia della casualità o, più propriamente, della Fortuna, personificata dal lampo. Un'altra teoria, invece, vedrebbe nei personaggi Adamo ed Eva (il figlio allattato sarebbe Caino) i quali, dopo essere stati cacciati dal paradiso terrestre, subiscono la condanna di Dio (rappresentato dal fulmine). Infine, altri studiosi hanno rimarcato la predominanza della natura sui personaggi, concentrandosi sull'abilità paesaggistica dell'artista.
Una di queste sostiene che l'uomo sia la personificazione della Fortezza e la donna quella della Carità, entrambi in balia della casualità o, più propriamente, della Fortuna, personificata dal lampo. Un'altra teoria, invece, vedrebbe nei personaggi Adamo ed Eva (il figlio allattato sarebbe Caino) i quali, dopo essere stati cacciati dal paradiso terrestre, subiscono la condanna di Dio (rappresentato dal fulmine). Infine, altri studiosi hanno rimarcato la predominanza della natura sui personaggi, concentrandosi sull'abilità paesaggistica dell'artista.
Di certo è proprio l'ambiguità che conferisce a quest'opera un'aura di fascino e di mistero, e chissà se lo scopo dell'artista fosse proprio quello...
E a voi piace quest'opera? Vi affascinano i quadri così misteriosi o preferite soggetti più semplici e immediati?
Se vi va raccontatemelo nei commenti e, per questa rubrica, vi dò appuntamento al prossimo mese!
Fonti:
- Libro di testo "Arti Visive" (Dorfles, Buganza, Stoppa)
- Immagine del quadro tratta da Wikipedia.
Ciao! Avevo già sentito parlare di questo quadro e delle sue interpretazioni... forse ci avevano raccontato qualcosa all'Università? Comunque purtroppo non l'ho mai visto dal vivo!
RispondiEliminaCiao Silvia, può darsi che ne abbiano parlato all'università, di certo faceva parte del programma d'esame ;-) Io l'ho visto dal vivo qualche anno fa e di certo fa un certo effetto!
Eliminaun quadro che adoro, lo vidi a venezia anni fa alla galleria dell accademia...spettacolare! amo giorgione e poi è veneto come me!
RispondiEliminabuon febbraio dolce ariel
Anch'io l'ho visto a Venezia anni fa, in una galleria d'arte che merita di essere visitata per tutte le belle opere che conserva :-)Buon febbraio anche a te, Daniela!
EliminaUn'opera soggetta a diverse interpretazioni: già solo questa ricchezza,oltre alla bellezza artistica in sé, intriga :)
RispondiEliminaVero, Angela, anche a me intriga molto :-)
EliminaEcco la seconda puntata della rubrica meravigliosa sull'arte! ♥ Devo dire che il quadro in sé non mi affascina più di tanto ma la storia che ci sta dietro sì!
RispondiEliminaCiao Francy, a me piace molto lo sfondo, ma non nego che anch'io sono più attrarra dalla sua storia ;-)
EliminaSebbene conoscessi da tempo questo quadro e l'artista, ho avuto modo di studiarlo approfonditamente solo lo scorso anno in occasione di un esame di Storia dell'Arte. Che dire, osservarlo meglio conoscendo la sua genesi mi ha portato a rimanerne ancora più intrigata!
RispondiEliminaAnch'io ho conosciuto questo quadro grazie al mio percorso di studi poi, avendo avuto l'occasione di ammirarlo dal vero, non ho potuto rimanerne ancor più affascinata, data la sua storia così particolare!
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