Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo di Giulia Caminito, "L'acqua del lago non è mai dolce", edito da Bompiani.
L'infanzia di Gaia si snoda tra Roma e Anguillara, un paese sul lago di Bracciano. Fin dal momento in cui si troverà ad andare a scuola e a interagire con i suoi coetanei, Gaia avvertirà una forte disparità, a causa del dislivello socioeconomico, e ciò la farà sentire diversa e incompresa da chi gli sta intorno.
Nonostante possieda una buona intelligenza, che progressivamente le farà ottenere non poche soddisfazioni nello studio, Gaia si convincerà che la giustizia non esiste e solo con la violenza si possono risolvere i conflitti: sarà questo, quindi, il suo atteggiamento, quando si troverà costretta a sfidare un paio di bulli che troverà sul suo cammino durante il percorso scolastico, ma anche in altre occasioni diventerà complice di azioni ingiuste e pure criminali.
L'adolescenza la porterà a vivere le prime esperienze con le amicizie e con l'amore, ma anche in questi ambiti Gaia apparirà come una ragazza enigmatica, dal carattere molto complesso: incapace di farsi capire e conoscere, vivrà con superficialità questi rapporti. E sarà proprio il suo carattere e la rabbia che si porta dentro da sempre a renderla incapace di riscattarsi da una vita che di certo non è stata molto generosa con lei...
Ho saputo dell'esistenza di questo romanzo leggendo diverse recensioni sui blog che sono solita seguire: essendo i pareri molto diversi, ho deciso di leggere questa storia anche per crearmi una mia opinione. Ho letto la prima parte del romanzo con molto interesse: sono rimasta davvero coinvolta dalla narrazione di Gaia, che a tratti mi ha ricordato il romanzo "L'amica geniale" di Elena Ferrante, e ho seguito con interesse le sue vicende. Poi, però, a mio parere, la narrazione ha rallentato il ritmo e per questo ho perso parte del mio entusiasmo: anche nello stile, eccessivamente enumerativo, ho trovato un graduale appesantimento.
La protagonista ha una personalità davvero complessa e ho provato sentimenti contrastanti nei suoi confronti: penso non sia semplice costruire un personaggio di questo tipo e per questo lodo la bravura dell'autrice, che ha saputo tratteggiare una storia molto dura e amara, capace di coinvolgere e suscitare diversi spunti di riflessione. Nota di merito per le descrizione del contesto in cui si svolge la storia, particolarmente evocativa e coinvolgente, che mi ha permesso di conoscere uno spaccato di Roma e dei suoi dintorni che non conoscevo. Una storia quindi che, nonostante qualche perplessità, mi sento di consigliare.
letto quest'estate; non saprei dire, a distanza di mesi, se mi sia piaciuto o meno; certo è che è uno dei pochi libri che non sono riuscita a recensire...
RispondiEliminaIn effetti non è stato semplicissimo recensirlo: in certi punti mi ha coinvolto molto, in altri meno...
EliminaIl libro me lo aveva consigliato la bibliotecaria e non l'avevo preso, non so, in quel momento avevo altro per la testa e non c'era spazio per questo libro. Mi sa che dovrò recuperarlo.
RispondiEliminaBuon novembre.
Ciao Innassia, è una storia molto particolare, secondo me, attrae e respinge, un po' come la sua protagonista...
Eliminami incuriosisce ancora di più
RispondiEliminaCiao Chiara, ti capisco perchè anch'io ero molto incuriosita da questa storia ;-)
EliminaSono davvero indecisa, a proposito di questo libro. Mi affascina, soprattutto l'ambientazione romana, ma ho paura che farei troppa fatica a leggere la storia e ad apprezzarla. Ci devo pensare ancora un po'...
RispondiEliminaCiao Monica, anch'io non sapevo se leggere o meno questo libro, ma poi ha prevalso la curiosità e il desiderio di crearmi una mia opinione in merito ;-)
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