mercoledì 31 luglio 2024

Ti odio ma ti amo di più

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al racconto breve di Anna Premoli, "Ti amo ma ti odio di più", edito da Newton Compton.

Trattasi di una sorta di seguito del primo romanzo dell'autrice, "Ti prego lasciati odiare", pubblicato nel 2013 e che, personalmente, avevo letto e apprezzato tantissimo. Per questo, quando ho saputo che l'autrice aveva deciso di raccontarci ancora una volta di Jenny e Ian, seppure in un racconto breve, ho inserito subito il libro in wish list e ora eccomi qui a parlarvene. 

Come anticipatovi, i protagonisti sono sempre Jenny e Ian, ma questa volta dieci anni dopo dai fatti del primo libro. Sono sposati e hanno due figli maschi e, a quanto sembra, sono riusciti a trovare un equilibrio tra i loro stili di vita, la famiglia e il lavoro. 

In questa breve storia, il lettore assisterà ai festeggiamenti del loro decimo anniversario: Ian, infatti, deciderà di fare una sorpresa a Jenny, organizzandole un viaggio a sorpresa molto originale. D'altro canto, Jenny, che ama programmare ogni cosa, dovrà imparare a lasciarsi andare, per godere pienamente del regalo di suo marito. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo e non tutto andrà come previsto...

E' stato molto carino ritrovare due protagonisti che avevo apprezzato in passato, seppur in una storia breve e molto semplice. Ho apprezzato molto anche le riflessioni sulla natura dei rapporti coniugali, a volte un po' ripetitive, ma che ho comunque gradito in quanto è stata l'occasione per proporre spunti di riflessione in una storia che si presenta come semplice e "scacciapensieri". Molto graziose anche le illustrazioni, che si intervallano nei vari capitoli, così come i dialoghi tra i protagonisti, sempre vivaci e scoppiettanti.

Nel complesso, quindi, penso che sia una lettura leggera e gradevole: di certo chi si aspettava un vero e proprio romanzo con una trama articolata rimarrà deluso, ma per chi abbia voglia di incontrare nuovamente due personaggi, già apprezzati in passato, attraverso una breve storia d'intrattenimento, allora penso che questa sia la lettura perfetta. 


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Tutto troppo complicato

giovedì 25 luglio 2024

Kill joy

Cari lettori, oggi vi parlerò del libro "Kill Joy", scritto da Holly Jackson ed edito da Rizzoli.

Trattasi di un racconto lungo, uno spin off della serie "Come uccidono le brave ragazze", i cui eventi narrati sono antecedenti al primo libro della trilogia.

In particolare, questa storia racconta come la protagonista Pippa Fitz Amobi abbia iniziato a interessarsi alla risoluzione dei casi di omicidio.

Gli eventi prendono il via dall'invito del suo migliore amico Connor a una cena con delitto. Una volta giunta a casa sua, Pip assumerà l'identità fittizia di Celia Bourne, la nipote di Reginald Remy, la vittima di omicidio.

Assieme ad altri amici (Cara, Zach Ant, Lauren e Jamie), Pip si farà coinvolgere tantissimo dalla messainscena e, sin dall'inizio, sfodererà tutta la sua arguzia per cercare di scoprire chi ha assassinato Reginald.

Che sia il maggiordomo, interpretato da Connor? Oppure la cuoca, impersonata da Cara? O uno dei suoi cugini, nei cui panni ci stanno Ant e Zach? E che dire della moglie di uno di loro, personificata da Lauren? E se invece fosse proprio Celia, che nell'anima custodisce più di un segreto?

Con una passione che nemmeno credeva di possedere, Pip analizzerà ogni prova e ascolterà la versione di ogni sospettato, prendendo meticolosamente appunti: riuscirà a risolvere il caso?

E' stato molto piacevole leggere questo breve libro e tornare ancora una volta nel mondo di Pip, dei suoi amici e dei misteri in cui resta coinvolta. 

Pur nella sua brevità, la storia risulta essere ben sviluppata e dai risvolti per nulla banali che, ancora una volta, fanno comprendere la natura di questa diciottenne.

Molto apprezzati i riferimenti a ciò che succederà nel primo libro, così come l'inserimento grafico dei vari indizi, che condurranno la protagonista alla ricerca di una verità il più possibile coerente.

Generalmente, credo che il punto debole dei racconti lunghi sia quello dell'eccessiva brevità, che non permette quel coinvolgimento che suscitano i romanzi veri e propri. Le vicende narrate in questo testo, però, risultano comunque coinvolgenti e non sono narrate in modo superficiale.

Per questo, mi sento di consigliare la lettura di questo breve libro, sia a chi abbia voglia di conoscere per la prima volta questa serie sia per chi, come me, ha già terminato la lettura della trilogia e abbia voglia stare, per un'ultima volta, in compagnia di Pip e dei suoi amici. In attesa della serie tv che, se non mi sbaglio, dovrebbe essere disponibile dal prossimo mese.


DELLA STESSA AUTRICE:

Come uccidono le brave ragazze

Brave ragazze, cattivo sangue 

Una brava ragazza è una ragazza morta

giovedì 18 luglio 2024

Una brava ragazza è una ragazza morta

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Una brava ragazza è una ragazza morta", scritto da Holly Jackson ed edito da Rizzoli.

Trattasi del terzo e ultimo romanzo della serie incentrata sulle indagini di Pippa Fitz Amobi, una diciottenne molto arguta e intelligente.

Tante cose, però, sono cambiate dalla sua prima investigazione, quando Pip era ancora una studentessa alle prese con la risoluzione di un vecchio omicidio per un compito scolastico. E dalla seconda, atta a scoprire il rapitore del fratello del suo migliore amico.

Quest'ultima indagine, e il suo triste epilogo, l'hanno segnata nel profondo, tanto che la ragazza porta ancora con sè i segni del disturbo post traumatico da stress, che la porta ad acquistare illegalmente pillole di ansiolitici, per far fronte all'insonnia e ai propri turbamenti.

In più, le sue giornate si complicheranno ulteriormente quando la giovane inizierà a essere tormentata da uno stolker, il quale sembrerebbe riconducibile a un assassino seriale. Assassino che, in realtà, sarebbe stato catturato e starebbe scontando la sua pena in carcere: ma siamo proprio sicuri che sia quel ragazzo dietro le sbarre il vero colpevole di quei delitti?

Aiutata dal fidanzato Ravi, Pip capirà che l'unico modo per salvare sè stessa è proprio dare inizio a una nuova indagine che, spera, potrebbe aiutarla a risolvere anche i propri problemi di natura psicologica, dato che in questa nuova avventura il concetto di buono e di cattivo non è sfumato come nei precedenti casi. Aspetto, questo, che l'aveva destabilizzata.

Pip ancora non sa, però, che quest'ultima indagine avrà risvolti inaspettati, conseguenze che la condurranno a delle scelte che sconvolgeranno per sempre la sua vita e quella di chi le sta accanto e le vuole bene...

Se, qualche anno fa, ho adorato il primo libro di questa serie e, un paio di mesi fa, ho apprezzato anche il secondo, purtroppo devo ammettere che la lettura di quest'ultimo libro della trilogia non mi ha soddisfatto come speravo.

Pur avendolo, in linea di massima, apprezzato, non mi ha convinto il repentino cambiamento psicologico  della protagonista, tanto da far fatica a riconoscere la sua personalità tra le pagine di questa sua nuova avventura. E poi, francamente, mi sembra un po' strano che una persona affetta da quei problemi di salute mentale diventi poi così lucida nell'elaborare alcuni piani d'azione che ho trovato un po' troppo inverosimili, non solo per lei ma per chiunque.

A livello stilistico invece ho rinvenuto delle parti eccessivamente descrittive che, a mio parere, hanno sia rallentato sia appesantito la narrazione. Non sono solita saltare parti quando leggo, anche in questo caso non l'ho fatto, ma ammetto che a tratti mi è venuta una forte tentazione. 

Mi è mancata anche quella parte più investigativa che aveva caratterizzato i volumi precedenti, tra le cui pagine avevo apprezzato l'inserimento di stralci di appunti, interviste, riflessioni... in questo terzo libro sono presenti in numero nettamente inferiore ai precedenti.

Nel complesso, però, se da una parte ho rinvenuto questi aspetti che mi hanno lasciata un po' perplessa, dall'altra ne ho apprezzato la struttura narrativa, insolita per un giallo, dato che già a metà libro vengono svelati molti misteri, e diversa dalle precedenti della serie. Un altro aspetto che mi è piaciuto, poi, è il legame tra questa storia e la prima indagine, che conferisce una circolarità che, personalmente, sono solita gradire nelle serie.

Inoltre, nonostante le eccessive descrizioni, non posso negare di essere stata curiosa di arrivare fino alla fine della storia, al solo scopo di conoscere il destino di Pip, una protagonista che, sebbene certe scelte, è stata in grado di portami a empatizzare nei suoi confronti. 

Per questo, vi consiglio la lettura di questa trilogia, soprattutto se amate i thriller young adult dai risvolti inaspettati.

Al momento sono quasi alla fine di un ultimo racconto breve a lei dedicato, un prequel della trilogia, che sto trovando molto piacevole... ma di questo ve ne parlerò nel mio prossimo post!


DELLA STESSA AUTRICE

Come uccidono le brave ragazze 

Brave ragazze cattivo sangue

giovedì 4 luglio 2024

L'eredità della villa delle stoffe

Cari lettori, oggi vi parlerò del terzo libro della serie de "La villa delle stoffe", "L'eredità della villa delle stoffe", scritto da Anne Jacobs ed edito da Giunti.

Il libro prosegue nel narrare la vita della famiglia Melzer e dei suoi domestici a partire dal settembre 1923: la prima guerra mondiale è terminata da anni e Paul è finalmente riuscito a tornare dalla sua amata Marie e dai gemelli Dodo e Leo.

Il giovane, però, fatica a tornare alla sua vecchia vita e non solo perchè sono passati anni in cui la modernità è avanzata senza che lui se ne accorgesse: il ragazzo sente il peso dell'eredità paterna e, pur permettendo a Marie di inaugurare un atelier di moda tutto suo, a un certo punto parrà pentirsene, timoroso dell'eccessiva indipendenza della moglie a scapito del suo ruolo di moglie e madre. 

Per questo, deciderà di assumere una bambinaia, un'amica di sua sorella Elizabeth, che con i suoi metodi rigidi e crudeli metterà a serio rischio l'equilibrio di tutti i Melzer, madre e sorelle comprese.

Inoltre, Paul inizierà a sviluppare una progressiva gelosia verso il suo socio che, a suo dire, rivolgerebbe alla moglie attenzioni un po' eccessive, ma sarà un litigio scaturito dal ritrovamento di alcune tele della madre di Marie che metterà a dura prova quella che, fino a quel momento, pareva una storia d'amore degna delle favole più romantiche.

Decisa a far valere le proprie ragioni, Marie deciderà di lasciare la villa dei Melzer, rifugiandosi assieme ai figli (che faticano un po' a relazionarsi con un padre, che pare non comprendere il loro vero carattere e le loro reali attitudini) a casa della cognata Kitty, anche lei scappata con la figlia a causa dell'eccessiva ingerenza della bambinaia. 

Riusciranno i due innamorati a riconciliarsi oppure la frattura nel loro rapporto si farà sempre più insanabile decretando una volta per tutte una separazione definitiva?

Trattandosi di un romanzo corale, però, il lettore non dovrà porsi solo questa domanda, in quanto sarà coinvolto anche dalle vicende di tutti gli altri personaggi: Elizabeth Melzer, per esempio, dopo essersi trasferita in campagna, proverà a recuperare il suo rapporto con il marito, sebbene non sia più in grado di frenare la sua passione per Sebastian, che vive nella stessa casa come archivista. Meglio seguire le ragioni del cuore o quelle della ragione?

Anche i domestici di villa Melzer si troveranno alle prese con vari grattacapi, soprattutto per le ingerenze della bambinaia, ma anche una tragedia inaspettata scombussolerà non poco le loro tranquille esistenze all'interno della grande casa.

Ancora una volta, Anne Jacobs presenta ai suoi lettori un romanzo corale, nel quale la vita dei vari personaggi s'interseca con gli eventi storici, in questo caso la difficile situazione economico e sociale della Germania nel primo dopoguerra.

E' sempre un piacere, per me, tornare a leggere le vicende di questa ricca famiglia e tutte le vicende che s'intrecciano all'interno della lunga narrazione. In questo terzo capitolo, forse un po' più lento rispetto al precedente ma comunque sempre interessante, trovano spazio diverse tematiche come la progressiva indipendenza della donna, l'educazione dei figli, le luci e le ombre nei rapporti tra coniugi una volta subentrata la quotidianità. Tematiche, a mio dire, sempre molto attuali. 

La struttura corale rende la storia variegata e riesce a coinvolgere il lettore nelle vicende di tutti i personaggi, sia quelli appartenenti alle classi più abbienti sia a coloro che fanno parte, o hanno gravitato, tra il personale di servizio.

Dalle mie parole potete quindi comprendere come anche questo terzo volume della serie abbia rispettato tutte le mie aspettative, lasciandomi con la curiosità di proseguire al più presto con il quarto libro che, dalla trama, sembra promettere davvero bene.


DELLA STESSA AUTRICE:

La villa delle stoffe

Le ragazze della villa delle stoffe