mercoledì 29 aprile 2020

La tristezza ha il sonno leggero

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "La tristezza ha il sonno leggero", scritto da Lorenzo Marone ed edito da Tea.

Il tema centrale di questa storia è quella delle relazioni familiari, che si dipana attraverso il racconto del protagonista quarantenne Erri, il quale si considera un "figlio di mezzo", dato che i suoi genitori si sono separati quando era piccolo ed entrambi si sono poi costruiti una nuova famiglia e hanno avuto altri figli.

La madre ha infatti stretto una relazione con Mario, dal quale ha avuto due figli, lo scapestrato Valerio e l'assennato Giovanni, mentre il padre si è innamorato di una donna spagnola, dalla quale ha concepito una figlia, l'imprevedibile Flor. Inoltre, Mario ha già una figlia avuta da una precedente relazione, Arianna, una "figlia di mezzo" come Erri, con la quale il nostro protagonista stringerà sin dall'infanzia un forte legame.

A partire da un'inaspettata riunione di famiglia, Erri ripercorrerà la natura dei suoi rapporti familiari e rifletterà anche su sè stesso e su una sua caratteristica che, a partire da quando era piccolo, ha reso difficoltosa la sua vita: l'incapacità di scegliere. Il nostro protagonista è infatti una persona molto sensibile e introversa che, pur di non creare problemi e vivere tranquillo, ha sempre preferito evitare di prendere posizione in ogni questione, dalla più banale a quella più importante. Questo però non gli è servito a condurre un'esistenza serena, soprattutto da quando la moglie Matilde lo ha lasciato dopo averlo tradito con un collega di lavoro, dopo anni in cui i due hanno tentato invano di avere un figlio.

Ora, però, Erri è consapevole che sarà costretto a prendere una decisione importante, che riguarda proprio il suo matrimonio, perchè la moglie gli ha appena rivelato una notizia sconvolgente e il loro destino è tutto nelle sue mani: ce la farà, una volta per tutte, a scegliere e a imporre la propria volontà senza lasciarsi sopraffare dagli eventi?

Lorenzo Marone è uno dei miei scrittori preferiti e, finalmente, ho avuto modo di recuperare l'ultimo suo romanzo che ancora non avevo letto. Pur non essendo il mio preferito, ho amato molto leggere questa storia, conoscere la psicologia e le fragilità di questo protagonista, ma anche la sua sensibilità che non lo rende un personaggio così inetto come egli stesso vuol fare credere al lettore. Non è un libro ricco di eventi, ma si presenta come un susseguirsi di capitoli che alternano presente e passato e, poco a poco, ricostruiscono la natura dei rapporti personali di Erri con la sua famiglia "allargata". Lo stile dell'autore, che adoro, è sempre molto poetico, non tanto quanto i suoi scritti più recenti, ma di certo quanto basta per apprezzarne l'armoniosità delle frasi e le sue ricchissime citazioni, quasi aforistiche. Un libro che consiglio a tutti gli amanti di questo scrittore e a chi abbia voglia di leggere un libro che metta al centro la complessa natura dei rapporti umani.
 
 
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domenica 26 aprile 2020

Aprile: La Madonna di Foligno di Raffaello

Cari lettori, ritorna oggi la mia rubrica mensile dedicata all'arte. Questo mese ho deciso di parlarvi di un'opera del grande pittore Raffaello, del quale in questo mese ricorrono i cinquecento anni dalla morte, "La Madonna di Foligno", oggi conservata nella Pinacoteca Vaticana.

L'opera fu realizzata dall'artista tra il 1511 e il 1512, su commissione di Sigismondo de'Conti (segretario del pontefice Giulio II) il quale lo aveva destinato alla chiesa romana di Santa Maria in Ara Coeli. In seguito l'opera venne trasferita a Foligno (città del committente) e poi a Parigi, fino a quando entrò a far parte della Pinacoteca Vaticana per volere di Antonio Canova.

Il tema del dipinto è quello della sacra conversazione, per realizzare la quale Raffaello si ispirò al Leonardo de "L'adorazione dei magi" per la rappresentazione della Madonna e al Michelangelo del "Tondo Doni" per delineare i tratti del piccolo Gesù. Invece, per la realizzazione del disco solare alle loro spalle, si pensa che Raffaello si sia ispirato ad alcune descrizioni contenute in  alcuni testi, come "L'Apocalisse" di S. Giovanni o la "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine.

In basso a destra è dipinto S. Girolamo che intercede per lo stesso Sigismondo, raffigurato in ginocchio: si pensa che questi abbia voluto chiedere alla Madonna di essere risparmiato da un meteorite, che avrebbe dovuto passare proprio a Foligno. Il dipinto in questione sarebbe quindi un ex voto per lo scampato pericolo.

In basso a sinistra sono invece raffigurati S. Giovanni Battista e S. Francesco; mentre al centro un angelo sorregge una tabella, che avrebbe dovuto contenere un'iscrizione che probabilmente non fu eseguita a causa della morte del committente.

Sullo sfondo, il paesaggio ritratto si rifà alla grande tradizione paesaggistica veneta, segno che la sua tecnica si era diffusa fino a Roma.

E voi piacciono i dipinti di Raffaello? Avete visto quest'opera? Personalmente, in passato ho avuto l'occasione di visitare i Musei Vaticani, mentre qualche anno fa quest'opera è stata portata a Palazzo Marino (sede del comune di Milano) per la consueta esposizione gratuita del periodo natalizio. Se vi va, esprimete i vostri pareri nei commenti, nel frattempo vi dò appuntamento a maggio per il prossimo post di questa rubrica!

mercoledì 22 aprile 2020

Mio fratello rincorre i dinosauri

Cari lettori, la recensione di oggi è dedicata al romanzo "Mio fratello rincorre i dinosauri", scritto da Giacomo Mazzariol ed edito da Einaudi.

Trattasi di un romanzo autobiografico, incentrato sul rapporto tra l'autore e suo fratello Giovanni, affetto dalla sindrome di Down.

Giacomo è ancora molto piccolo, ma già molto sveglio e vivace, quando i suoi genitori gli annunciano che presto arriverà un fratellino. Per lui, che ha già due sorelle (Alice e Chiara), sapere che il fratellino pareggerà le "quote azzurre" di casa, è motivo di grande entusiasmo e già immagina tutte le avventure che vivranno insieme. Quando poi mamma e papà spiegheranno a lui e alle sue sorelle che quel bambino sarà speciale, Giacomo si convincerà che sarà una sorta di supereroe e proprio lui deciderà il suo nome, Giovanni.

Una volta nato, Giacomo si renderà conto gradualmente della natura di Giovanni e ciò susciterà in lui non solo molti interrogativi, ma anche sentimenti contrastanti e un certo disagio, tanto che durante l'adolescenza racconterà ai suoi amici di avere solo due sorelle. Sarà con il passare degli anni che il nostro protagonista riuscirà a entrare e ad accettare il mondo del fratello, e da quel momento il loro rapporto subirà una svolta...

Ho conosciuto questo romanzo quando ho iniziato a lavorare in biblioteca: in qualunque comune abbia lavorato, è sempre molto richiesto, soprattutto in estate, dato che spesso viene assegnato come lettura scolastica. Così, spinta dalla curiosità, prima ho visto il film e poi ho deciso di leggere il libro (che ho preferito al primo, in quanto certe parti della versione cinematografica sono state un po' troppo "romanzate" rispetto alla realtà raccontata dall'autore nel suo libro). 

L'elemento che mi ha colpito di più è stato il modo con cui è stato affrontato il tema della disabilità: infatti lo stile dell'autore è semplice, diretto, con sfumature ironiche e, soprattutto, reale, sincero, privo di facili retoriche. E' un romanzo autobiografico, ma anche di formazione, dato che lo sviluppo del rapporto tra Giacomo e Giovanni cambierà profondamente il nostro protagonista. Una storia, quindi, che affronta un tema complesso, coinvolgendo il lettore e mettendolo di fronte a uno spaccato di realtà quotidiana senza alcuna censura. Un romanzo che consiglio a tutti.

sabato 18 aprile 2020

Quattro tazze di tempesta

Cari lettori, il post di oggi è dedicato alla recensione del romanzo "Quattro tazze di tempesta" di Federica Brunini, edito da Feltrinelli.

La vicenda è ambientata nel Sud della Francia, nel quale da tre anni ha trovato rifugio Viola che, dopo la perdita del marito, ha comprato una casa e ha aperto un negozio di the, in un paesino chiamato "La Calmette", con l'unica compagnia della sua cagnolina Chai.

Ogni anno, in occasione del suo compleanno, viene raggiunta dalle sue tre migliori amiche: Maria Vittoria detta Mavi, Chantal e Alberta, con le quali è solita passare cinque giorni di relax tra momenti di rilassamento nel suo giardino, serate al ristorante, gite nei dintorni.

E proprio il suo prossimo compleanno sarà un po' più particolare degli altri: Viola infatti raggiungerà il traguardo dei quarant'anni, e per questo le sue amiche hanno organizzato una festa grandiosa. Ma l'allegria dei festeggiamenti sarà turbata dagli stati d'animo delle quattro donne: Mavi, infatti, l'unica di loro a essere madre, moglie e lavoratrice è molto stressata; Chantal, al contrario, non si sente realizzata sul lavoro e teme la fragilità della sua nuova relazione con un uomo molto più giovane di lei; Alberta, invece, cela i suoi tormenti dietro un atteggiamento all'apparenza duro e strafottente, anche se un amore improvviso pare aver fatto cadere la sua maschera... Infine, c'è Viola, che non sembra per niente disposta a riprendere in mano la sua vita, complice un senso di colpa mai svelato che si porta nel cuore da anni...

Quando, a causa di un'avventatezza di Chantal, i fragili equilibri delle donne si romperanno, fragilità, timori e verità verranno a galla, ma tutto ciò servirà a fornire una nuova consapevolezza e la giusta motivazione dalle quali potranno ripartire le loro vite.

Era da un po' che volevo leggere questo romanzo, precisamente da quando avevo letto il post di Daniela del blog "Infuso di riso", che ringrazio per avermi segnalato una storia così piacevole e intensa nello stesso tempo. E' un romanzo che, attraverso il fil rouge dell'amicizia, pone diversi spunti di riflessione, che confluiscono nel grande tema della realizzazione personale. Inoltre, costante della storia è la grande passione per il the da parte di Viola, che coinvolge anche le sue tre amiche. Nella narrazione, infatti, vengono nominate molte portate, dall'antipasto al dessert, che hanno come ingrediente proprio questa bevanda. Infine, nelle ultime pagine, è presente anche un piccolo "Breviario del the". Nota di merito anche per il contesto, che a mio parere contribuisce a rendere la vicenda più affascinante. 

Una storia semplice, ma anche delicata e profonda, che consiglio a chi abbia voglia di leggere un romanzo scorrevole ma che, nello stesso tempo, faccia riflettere su temi che riguardano la vita di ognuno di noi.

lunedì 6 aprile 2020

Parigi è sempre una buona idea

Cari lettori, oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo che ho letto, "Parigi è sempre una buona idea" di Nicolas Barreau, edito da Feltrinelli.

Protagonista della storia è la giovane Rosalie, una ragazza parigina con il sogno di diventare illustratrice, fan sfegatata del colore azzurro, che gestisce una cartoleria dove il pezzo forte sono le sue cartoline illustrate. 

Un giorno la sua abilità di disegnatrice viene notata dalla moglie di un editore, il quale decide di affidarle le illustrazioni dell'ultimo romanzo per bambini di uno degli scrittori più famosi della nazione, intitolato "La tigre azzurra". Il lavoro andrà a gonfie vele e Rosalie stringerà anche una forte amicizia con lo scrittore, un anziano solo e un po' chiuso in sè stesso.

Ma ecco che un giorno accadrà  l'imprevisto: un giovane uomo americano, Robert, passando accanto al suo negozio e osservando il poster che pubblicizza il romanzo che ha illustrato, entrerà immediatamente nel negozio annunciando con fare scocciato che il racconto è suo! 

Dopo l'iniziale stupore, Rosalie prima inizierà ad ascoltare le ragioni di quell'uomo, di primo acchito antipatico e saccente, e poi, assieme a lui, darà inizio a una piccola investigazione, atta a scoprire la vera origine de "La tigre azzurra". 

E sarà proprio da questa ricerca che i due giovani inizieranno a conoscersi meglio e a provare un timido sentimento. Peccato però che Rosalie sia fidanzata e che Robert stia vivendo una pausa di riflessione con la sua ragazza. La ricerca dei due ragazzi, inoltre, porterà alla luce un amore lontano e proibito, al quale è legato un segreto riguardante proprio il giovane americano...

Con il solito romanticismo e la delicatezza con cui ci ha abituati, anche in questo romanzo Nicolas Barreau ci racconta una storia incentrata sui sentimenti, con il solito pizzico di mistero che, pagina dopo pagina, suscita la curiosità del lettore. Ovviamente non può mancare l'ambientazione parigina, che apprezzo particolarmente, in quando prima o poi mi piacerebbe poter visitare la capitale francese. Ho gradito anche il personaggio di Rosalie in quanto, per alcuni aspetti, ho ritrovato tratti della mia personalità. Un libro che consiglio, quindi, soprattutto agli amanti dei romanzi rosa, ma anche a chi abbia semplicemente voglia di distrarsi leggendo una storia un po' misteriosa, dallo stile semplice e scorrevole.
 
 
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