mercoledì 25 settembre 2019

Ninfee nere

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Ninfee nere" di Michel Bussi, edito da Edizioni e/o. Era da molto tempo che questo romanzo m'incuriosiva, e finalmente sono riuscita a leggerlo!

La storia è davvero molto particolare, si svolge a Giverny (città francese nella quale Monet trascorse gli ultimi anni della sua vita e dipinse la clebre serie delle ninfee), e ruota attorno alla figura di tre donne: la narratrice della storia; la maestra del paese; e una bambina di undici anni con uno spiccato talento per la pittura.

La quiete del paese sarà rotta quando verrà ritrovato il cadavere di un oftamologo, in uno dei canali creati un tempo da Monet per realizzare il suo laghetto delle ninfee. La particolarità dell'uccisione sta nel fatto che la vittima prima è stata colpita con un'arma da taglio, poi alla testa e infine affogata nell'acqua del canale.

Si occuperanno delle indagini l'ispettore Serenac e il suo vice Benavides, due personaggi agli antipodi come temperamento e stile di vita ma che, insieme, cercheranno di risolvere il caso. Benavides, che ama dare un taglio metodico e preciso alle sue indagini, individuerà tre filoni d'indagine: le donne con cui la vittima tradiva sua moglie (tra cui figura anche la maestra); la sua passione per l'arte; la figura di un misterioso bambino di undici anni a cui era intitolata una cartolina trovata addosso alla vittima.

I due ispettori, inoltre, nel corso dell'indagine, scopriranno che negli anni trenta, per un presunto incidente, un ragazzino undicenne era morto nello stesso modo dell'oftamologo: quale legame, ammesso che ci fosse, potrebbe sussistere tra le due morti?

Come vi ho annunciato all'inizio del post, ero molto curiosa di leggere questo romanzo tanto che, dopo aver letto numerosi pareri positivi, nutrivo aspettative molto alte le quali, solo in parte sono state disattese: l'inizio della storia mi è piaciuto molto, sia per lo stile sia per l'intreccio, che ho trovato sin dalle prime righe molto particolare. A mano a mano che ho seguitato con la lettura, però, ho trovato un eccessivo rallentamento delle vicende, che ha reso la lettura un po' troppo lenta e priva di azione e di particolari avvenimenti. Alla fine, però, ecco il colpo di scena, che mi ha lasciato letteralmente spiazzata, tanto che a un certo punto ho pure dubitato di aver compreso la storia. Poi, però, ho capito che la sensazione era stata creata dall'autore per destabilizzare il lettore e, se all'inizio non ho particolarmente apprezzato l'espediente, in seguito ne ho apprezzato l'originalità e la scelta di questa soluzione così azzardata.

Molto interessanti e gradevoli i riferimenti a Monet e alla pittura impressionista, che presumo sarà particolarmente apprezzata dagli amanti dell'arte. Molto ben descritto anche il paese di Giverny, tanto che al lettore non sarà difficile immaginare di trovarsi tra le sue vie.

Nel complesso, quindi, vi consiglio di leggere questa storia, con la scommessa che non riuscirete a comprendere come andrà a finire!

giovedì 12 settembre 2019

Sangue del mio sangue

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Sangue del mio sangue", scritto da Roberta De Falco ed edito da Piemme.

Non conoscevo questo romanzo e l'ho scelto casualmente tra quelli della biblioteca. In verità, dalla copertina mi era sembrato più un thriller psicologico che un poliziesco, ma alla fine si è rivelato comunque una piacevole lettura.

La vicenda, ambientata a Monfalcone, inizia quando viene ritrovato un cadavere carbonizzato all'interno di un'auto: da un diamante all'orecchio, il neocommissario Elettra Morin riesce a risalire all'identità della vittima. Trattasi di Teresa Kupnick, compagna di Federico Donda, un ragazzo appartenente a una ricca famiglia, il cui capostipite è il padre, Alvise Donda, architetto e collezionista d'arte.

La risoluzione del caso non sembra essere particolarmente complicata: tutti gli indizi, infatti, sembrerebbero convergere verso Ahmed Choukri, figlio di una delle dipendenti della villa, che in passato aveva fatto morire di overdose il fratello di Federico Donda. Ma Elettra non sembra esserne del tutto convinta, e per questo non smetterà di indagare per cercare di risolvere il mistero. Durante le sue investigazioni, scoprirà che la famiglia Donda custodisce molti segreti, e che questi potrebbero essere legati alla morte di Teresa.

La vita del neocommissario s'intreccerà con il caso: Elettra, infatti, deve combattere contro le malelingue dei suoi collaboratori, che l'accusano di essere una "raccomandata", e contro i loro commenti sessisti. Per questo, la risoluzione del caso diventerà per la nostra protagonista anche una sorta di sfida personale per dimostrare il suo valore. 

Inoltre Elettra, cresciuta con dei genitori adottivi, durante lo svolgersi della trama, conoscerà per la prima volta il suo vero padre e cercherà di migliorare i suoi rapporti con la madre naturale. Le vicende della sua vita l'hanno resa una donna particolarmente rigida e chiusa in se stessa, allergica ai legami sentimentali, e per questo vivrà un'istabile relazione con un ex poliziotto napoletano.

Come già anticipatovi, è stato piacevole leggere questo romanzo, soprattutto perchè lo stile dell'autrice è molto fluido e dialogato. In più, la trama incuriosisce molto il lettore. Ho trovato molto interessante la figura di Elettra Morin e le vicende legate alla sua vita privata; per quanto riguarda il caso giallo vero e proprio, invece, pur apprezzandolo, l'ho ritenuto un po' troppo intricato e privo di quella suspance (soprattutto alla fine) che avrebbe potuto farmelo gradire maggiormente. Una lettura comunque che, nonostante qualche difetto, mi sento di consigliare, soprattutto agli amanti dei gialli e dei romanzi polizieschi, oltre che degli intrighi familiari.

lunedì 2 settembre 2019

Non dire quattro

Cari lettori, oggi vi parlerò del romanzo "Non dire quattro", scritto da Janet Evanovich ed edito da Salani. Trattasi del quarto libro della serie incentrata sull'ironica e pasticciona Stephanie Plum, agente di recupero cauzioni per conto dell'odioso cugino Vinnie. 

In questo nuovo episodio, Stephanie sarà alla ricerca di Maxine che, dopo essere uscita di prigione, non ha restituito i soldi della cauzione e si è data alla macchia. La donna era finita in carcere per avere rubato l'auto del fidanzato, e sarà proprio da lui che la nostra protagonista partirà per cercare di ricostruire i movimenti di Maxine. 

Stephanie verrà così a scoprire che la donna gli ha lasciato dei messaggi in codice, assai difficili da decifrare. La nostra agente, allora, dopo una scrupolosa ricerca, s'imbatterà in Sally, una drag queen, molto brava con gli enigmi. 

Tra rompicapi e inseguimenti, Stephanie scoprirà che Maxine nasconde un segreto, che affonda le sue radici su un'attività che di legale ha ben poco e che coinvolge anche altre persone. Riuscirà Stephanie a catturare Maxine?

Per la nostra agente la riuscita del caso diventerà poi anche una questione personale, dato che il cugino Vinnie ha affidato la stessa missione pure alla nuova neoassunta, che altri non è che la donna che tempo prima è stata l'amante dell'ex marito di Stephanie.

Nel testo non mancano i siparietti comici, grazie non solo alla simpatia e all'autoironia della protagonista, ma anche agli eccentrici personaggi che popolano la storia, come la new entry Sally, oltre a Lula (ex prostituita, ora archivista nell'ufficio di Vinnie) e a nonna Mazur, il cui ruolo, purtroppo, in questo episodio è risultato più marginale. 

Nella storia il lettore potrà assistere anche all'evolversi del rapporto tra Stephanie e Joe Morelli, il fascinoso poliziotto rubacuori per il quale la nostra protagonista prova un rapporto di amore/odio. Per un motivo che non vi voglio svelare, infatti, i due si ritroveranno a convivere sotto lo stesso tetto...

Un romanzo, quindi, che sulla scia di quelli precedenti, mescola vari generi, come quello umoristico (preponderante), il giallo e il rosa. Ne consiglio la lettura a chi abbia voglia di una storia leggera, che si legge in fretta e che, grazie alle situazioni paradossali e a eventi al limite del verosimile, riesce a strappare più di un sorriso.
 
 
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