Buon inizio di settimana a tutti: oggi, giorno dell'equinozio di primavera (secondo alcuni lo è stato ieri, ma io ho deciso di essere tradizionalista) mi piacerebbe proporvi alcuni poesie dedicate a questa stagione, simbolo della rinascita. Molti sono i poeti della nostra letteratura a essersi cimentati su questo tema, come Giacomo Leopardi:
Brilla nell'aria
Primavera d'intorno.
Brilla nell' aria
e per li campi esulta,
si' ch' a mirarla intenerisce il core
odi greggi belar, muggire armenti
e gli altri augelli contenti
a gara insieme,
per lo libero ciel
fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore.
Giovanni Pascoli:
Primavera
O primavera! Con quel verde d’agli
coi papaveri rossi, la cui testa
suona coi chicchi, simili a sonagli,
coi riccioluti cavoli, che sono
neri, ma buoni, e queste mie viole
gialle... ed alto, coi suoi capi
rotondi d’oro, il grande girasole
ch’è sempre pieno del ronzio dell’api.
Salvatore Quasimodo:
Specchio
Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul fosso.
E tutto sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
Cesare Pavese:
Primavera
Sarà un volto chiaro.
S'apriranno le strade
sui colli di pini
e di pietra....
I fiori spruzzati
di colore alle fontane
occhieggeranno come
donne divertite: Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
Gianni Rodari:
Filastrocca di primavera
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l'erbetta
spunterà qualche violetta:
Oh prima viola fresca e nuova
beato i l primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta,è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno,
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.
Inoltre, dato che siamo in tema, colgo l'occasione per ricordare l'anniversario della nascita della poetessa Alda Merini, nata proprio il 21 marzo.
Se invece preferite la prosa, oltre alle numerose pubblicazioni per bambini che riguardano la stagione della primavera in senso stretto e i saggi storici sulla primavera di Praga e quella araba, ecco cos'ho trovato per voi:
TRAMA (da amazon)
Firenze, 1482. L'affascinante cortigiana Luciana Vetra è furiosa: fare
da modella per il grande pittore Sandro Botticelli doveva essere la sua
grande occasione, invece lui non soltanto si è rifiutato di pagarla, ma
dopo un violento litigio l'ha addirittura cacciata dal suo studio. Per
vendicarsi dell'affronto, la giovane ruba uno dei disegni preparatori
del dipinto - una grande tavola che avrà come titolo la Primavera -
senza immaginare che quel gesto impulsivo e dettato dall'orgoglio le
sconvolgerà la vita. Ben presto, infatti, Luciana si accorge di essere
diventata l'obiettivo di un gruppo di uomini potenti e senza scrupoli,
disposti a tutto - anche a uccidere - pur di recuperare il prezioso
disegno. Disperata, la ragazza chiede asilo presso la basilica di Santa
Croce e viene accolta da Guido, un novizio che, incantato dalla sua
bellezza, decide di aiutarla a fuggire. Consapevoli che soltanto
svelando il mistero del quadro avranno salva la vita, i due
intraprendono allora un viaggio che li porterà da Napoli a Pisa, da Roma
a Venezia, tra nobili e assassini, pericoli e agguati, complotti e
tradimenti. E scopriranno che, nell'allegoria della Primavera, si
nasconde un messaggio in codice che potrebbe cambiare il futuro
dell'Italia...
TRAMA (da amazon)
Maggio 1945. Un reduce sloveno dai campi di concentramento nazisti è
ospite di un sanatorio alle porte di Parigi. La sua vita somiglia a un
dormiveglia dentro una serra di vetro, un dormiveglia attraversato di
continuo dalle immagini di là, di quel mondo dove ha visto consumarsi la
distruzione. «Lui prima della Germania e lui dopo la Germania, chissà
se questi due uomini si sarebbero mai incontrati» si chiede il
protagonista esprimendo in modo mirabile il dissidio lancinante da cui
scaturisce – necessaria e alta – la narrativa di Pahor e la sua
appassionata testimonianza civile.
Nelle pagine di questo intenso
romanzo, infatti, la ricchezza del suo talento letterario non si lascia
confinare alla pura e sofferta memoria del lager o al farsi voce della
minoranza slovena perseguitata. A Radko Suban, un uomo spezzato in due
dalla barbarie, è data malgrado tutto la possibilità di ritrovare se
stesso e di rinascere grazie all’amore di Arlette, una giovane
infermiera francese. Un amore contrastato, in cui nulla è certo: eppure
ogni gesto di lei ha il sigillo di una vitalità che sconfigge le ombre e
porta in sé una promessa di libertà che lo scrittore ritrae con
commozione e stupore, lo stesso che ci coglie dinanzi al «perenne e
impercettibile germogliare della terra, buona e immensa».
Non ho avuto l'occazione di leggere questi romanzi ma mi sembrano molto interessanti. Voi che ne dite? Vi viene in mente qualche altro spunto letterario legato alla nuova stagione?